Il presidente della Società operaia di Martina Franca, Francesco Terruli, ha scritto al generale Antonio Figliuolo ed a Fabrizio Curcio. Sono, rispettivamente, il commissario nazionale per le vaccinazioni ed il capo della protezione civile nazionale. Chiede un loro intervento.
La questione riguarda la messa a disposizione della sede della Società operaia per lo svolgimento della campagna vaccinale. La fase riguardante gli ultraottantenni ha fatto registrare, a Martina Franca, l’apprezzato impegno (salvo qualche eccezione in termini di critica o malevolenza) per la possibilità data ai soci ultraottantenni del sodalizio, nonché per i loro coetanei residenti nel centro storico di Martina Franca, di ricevere la somministrazione nella sede sociale, alternativa ritenuta da molti più agevole rispetto al centro servizi in cui sono stati vaccinati gli altri anziani. La motivazione della Società operaia era quella di aderire all’esigenza, che riguarda l’intero Paese, di favorire le vaccinazioni. Magari aprendo, letteralmente, le porte. Ciò che appunto è successo a Martina Franca con l’assenso di dirigenza Asl e sindaco.
La Società operaia ha dato la disponibilità a proseguire anche nelle prossime settimane, quando saranno vaccinati ad esempio gli ultrasessantenni. Il presidente del sodalizio ha però notizia del fatto che il servizio sanitario non rinnoverà l’utilizzo dei locali nel centro storico di Martina Franca. E dire che sarebbe un potenziale di migliaia di persone da smistare nella sede alternativa a quella del centro servizi segnalata dal Comune.
Il presidente della Società operaia vuole sapere perché. Perché un’esperienza andata bene non debba essere continuata. Per questo chiede l’intervento di Figliuolo e Curcio.