Da ieri è in Italia il presidente iraniano Rouhani. Incontri, già svolti o previsti, con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella (foto: fonte ufficio stampa Quirinale) con il premier Matteo Renzi e con il papa. Dopo la fine dell’embargo, l’Iran è considerato una specie di miniera inesplorata, dal punto di vista del mercato (e però ci sarebbe da aprire anche un discorso sui diritti umani, lasciato in secondo piano finora, Per non parlare delle opere ai musei capitolini, coperte perché di nudo, per rispetto del leader iraniano. Opere d’arte, che lui dovrebbe rispettare). Per gli imprenditori italiani, opportunità enormi. E loro vogliono coglierle.
Di seguito il comunicato diffuso da Ance, associazione nazionale costruttori edili:
“Le Pmi italiane del mondo dell’edilizia e delle costruzioni sono pronte ad affrontare la sfida del mercato iraniano che oggi si riapre grazie alla fine dell’embargo.
Ed in quest’ottica saranno tante le aziende italiane a partecipare a febbraio alla missione del Governo in Iran dedicata ai settori delle infrastrutture e costruzioni ed Oil&Gas che vedrà la partecipazione del Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio.
La missione, che fa seguito alla Tavola rotonda sulle infrastrutture, tenutasi presso l’Ance il 15 dicembre 2015 è resa possibile dalla collaborazione con la Farnesina, l’Ambasciata d’Italia a Teheran e l’ICE-Agenzia, oltre al sostegno del MISE e del MIT.“