Da giorni monta, e sconcerta, la dicotomia necessità di sapere vs tutela della riservatezza. Sconcerta perché alle necessarie (inutile nasconderlo) variazioni nella gestione di questo rapporto per la tutela di tutti, va sostituendosi un’irresponsabile sequela di messaggi, pettegolezzi, caccia all’untore sostanzialmente, facilitata dagli attuali canali di comunicazione.
Perché? Perché c’è da risalire ai contatti di questo o quel contagiato.
Si potrebbe fare in un altro modo: con un semplice gesto del passato. Prendere appunti. Un foglio e una penna, inizialmente per provare a fare uno “storico” dei contatti delle ultime settimane e poi per segnare, ognuno, chi si incontra giornalmente. Tracciando così almeno i contatti con le persone che si conoscono. Cosa di estrema facilità, oltretutto, in questo periodo.
Su quel foglio così potrebbero esserci informazioni essenziali e immediate, in caso di necessità, per il dipartimento di prevenzione. E sarebbe anche salva la tutela della riservatezza, senza la necessità del tam tam mediatico assolutamente trasceso negli ultimi giorni. Lo fa il Comune di Bari rispetto ai suoi dipendenti, qui invrcrsi propone a ciascun cittadino. Per sé e per gli altri.
Un foglio e una penna, da portare con sé (tanto c’è già l’auto dichiarazione da portarsi in tasca). Oppure tenendolo a casa e aggiornarlo puntualmente con gli appunti. Sarebbero pronti per essere consegnati, se necessario.
Proveremmo con questa idea. Forse banale. Ma chissà.