Di seguito un comunicato diffuso da Coldiretti Puglia:
Si avvicina in misura preoccupante la mannaia del ‘volume morto’ della grande diga di Occhito, per cui non potrà essere più prelevata acqua, con il caldo e la siccità che stanno bruciando le produzioni in campo, dai pomodori alla frutta. A denunciarlo è Coldiretti Puglia, sulla base dei dati ANBI, quando in Capitanata da oltre un mese le massime si aggirano sui 35° con picchi che superano i 40 gradi e a questo va ad aggiungersi l’assenza di pioggia, pressoché totale, solo pochi millimetri sui monti Dauni, da giugno ad oggi.
Nel nord della provincia – insiste Coldiretti Puglia – gli invasi trattengono acqua appena sufficiente a garantire gli utilizzi idropotabili, con la grande diga di Occhito, ad esempio, che contiene appena 64 milioni di metri cubi (oltre 13 milioni sotto la quota del 2024), di cui 40 costituiscono il “volume morto”, che sarebbe bene non prelevare.
Nella zona a nord del Fortore la stagione irrigua non è praticamente mai iniziata, perché – dice Coldiretti Puglia – dallo scorso anno non c’è acqua sufficiente. In totale, i bacini della Capitanata conservano attualmente circa 75 milioni di metri cubi d’acqua, cioè solo il 23% di quanto potrebbero invasare. In Basilicata, nei recenti 11 giorni, i volumi idrici negli invasi si sono ridotti di 17,68 milioni di metri cubi e la più grande diga in terra battuta d’Europa (Monte Cotugno) trattiene appena il 39% dell’acqua autorizzata. Il bacino di Conza della Campania, in Irpinia, a fine giugno conteneva mln. mc. 27,78 vale a dire oltre un milione di metri cubi in meno dello scorso anno e quasi 14 milioni in meno dei volumi autorizzati d’invaso.
Ad aggravare la drammatica situazione è la scarsità di pioggia sin dall’inverno che non ha consentito alcuna ricarica delle falde e che nel mese di giugno ha registrato un deficit di circa l’87% sulla provincia di Foggia. La siccità sta determinando gravi danni in campagna,
dove oltre al taglio del 20% del pomodoro registrato sinora, crollanto le produzioni di uova, latte e miele, ma il clima impatta anche sulla produzione di grano con le stime della trebbiatura al ribasso rispetto alla media produttiva.
Intanto, Coldiretti ha sensibilizzato il Governo ad accelerare nell’erogazione degli aiuti sulle assicurazioni e ad agevolare una riforma del sistema della gestione del rischio, che proprio a causa degli effetti dei cambiamenti climatici si è trovato a dover fronteggiare situazioni mai vissute prima. Basti pensare che il valore assicurato delle produzioni agricole per l’anno 2024 ha raggiunto i 10 miliardi di euro per circa 65 mila imprese agricole.