L’Ordine dei giornalisti, con il presidente Enzo Iacopino, ha parlato di vergogna. Sul piano organizzativo, mandare cinquemila persone, tutte in un giorno, a Bastia Umbra per fare il concorso nazionale, magari è da spiegare. Collegamenti particolarmente complicati, reperimento dei posti letto idem (anche se Federalberghi parla di Umbria pronta all’accoglienza) e convocazione per la prima prova, arrivata in posta elettronica, manco certificata, poche settimane prima della prova, mentre le iscrizioni risalgono a circa un anno e mezzo fa. Insomma, un caos. Interviene, al riguardo, lo Sportello dei diritti, che ha sede a Lecce, e lo fa con un comunicato diffuso dal presidente Giovanni D’Agata:
E va bene che per trasparenza la scelta dei futuri giornalisti della TV pubblica viene fatta con concorso, ma la modalità di convocare quasi 5000 iscritti per soli 100 posti da giornalista Rai a Bastia Umbra con soli 21 giorni di preavviso, peraltro effettuato solo via mail e non via pec o con altro mezzo certo, appare tutt’altro che improntata a linearità e razionalità. Il concorso in questione, infatti, si farà l’1 luglio mentre in rete e con una segnalazione pervenuteci monta la protesta di quanti candidati che evidenziano che nel paese prescelto non ci sono posti letto a sufficienza, né aerei né treni diretti. Peraltro, non sarebbe dato conoscere come verranno effettuati i controlli e le modalità di correzione delle prove.Per Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, viene il dubbio che quanto descritto costituisca una sorta di nuovo modo per selezionare anche attraverso le procedure ed il luogo prescelto che comporterà – c’è da aspettarselo – probabilmente molte rinunce da parte di chi non troverà – e saranno tanti – posti adeguati in cui pernottare o tra tanti che avranno serie difficoltà a raggiungere la sede. Di certo, molti, penseranno anche che fare a priori ricorso non apparirà una scelta campata in aria.