Don Francesco Catalano ha convinto quelle donne a non abortire. Lo ha fatto dando loro una opportunità lavorativa, minima ma meglio dello zero che avevano è. Ha proposto alle donne di realizzare il rosario del buon pastore di papa Francesco, offrendo loro un euro per ogni rosario realizzato.
La prima delle cinque donne ha partorito il suo bimbo e ha ritrovato anche un lavoro di collaboratrice domestica, insomma le cose in famiglia si sono messe decentemente. Con la realizzazione dei rosari, ora, riesce anche a pagare la retta dell’asilo per il bambino. Le altre quattro donne sono in procinto di partorire. I rosari vengono distribuiti nei supermercati cittadini e in altre strutture a contatto con il pubblico, in cambio di offerte.
Don Francesco Catalano racconta (vicenda descritta dal tgnorba24) di avere convinto talvolta in extremis le donne a portare avanti le gravidanze e di non arrendersi alle difficoltà economiche, fatte di mancanza di reddito o di necessità di dovere scegliere fra il lavoro e la gravidanza, autentica piaga questa per il lavoro femminile in Puglia. L’esperienza condotta dalla Caritas di Foggia insegna un fondamentale concetto, mai disperare. La storia dà, peraltro, una conferma a ciò che è già ampiamente risaputo: questo Paese, in cui della famiglia e della sua importanza si chiacchiera a vanvera, costringe chissà quante donne a dovere scegliere se poter mettere al mondo un bambino.