Di Francesco Santoro:
«I posti letto che in questo momento ci servono sono tutti occupati. La terapia intensiva respiratoria, fino all’apertura della struttura» nella Fiera del Levante di Bari, «assicurava ospitalità a 22 pazienti; qui già dall’altro ieri ne abbiamo attivati 48, quindi un numero significativo». Lo ha detto il direttore generale del Policlinico di Bari, Giovanni Migliore, in collegamento durante la trasmissione pomeridiana di La7 Tagadà.
La pressione sui nosocomi pugliesi aumenta col passare dei giorni (secondo l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali gli ospedalizzati sono più di 2.000 e il tasso di occupazione rispetto alla disponibilità in terapia intensiva è del 39 per cento) e, stando al manager, la struttura ad alta specializzazione del polo fieristico barese ha migliorato la qualità delle prestazioni. L’ospedale «che la Regione ha realizzato in 45 giorni per fronteggiare le maxi emergenze consente di assistere gli ammalati nel modo più corretto -afferma Migliore-. Nella prima fase della pandemia abbiamo prestato le cure nelle sale operatorie e in locali che abbiamo riconvertito in pochissimo tempo: oggi abbiamo a disposizione nuovi spazi con diagnostica per immagini ad altissima risoluzione in collegamento con gli specialisti del Policlinico e via via attiviamo i posti letto che sono necessari per rispondere» alla grande richiesta.
Quanto al reperimento del personale, Migliore afferma che al Policlinico sono «in servizio oltre 110 anestesisti e rianimatori. Per attivare i posti letto- spiega- stiamo rimodulando le attività in attesa che si abbassi la curva epidemica. Noi abbiamo avuto enormi difficoltà nel reperire professionisti. Il problema è, ovviamente, il risultato di una politica di selezione nell’ambito dei percorsi di formazione che ha realizzato il cosiddetto imbuto. Tanti neolaureati non sono riusciti a entrare nelle scuole di specializzazione».