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Matera e il rapporto Ecosistema urbano Legambiente

LEGAMBIENTE MATERA

Di Nino Sangerardi:

Nella sede del Tower Art  Museum in Matera, la sezione Legambiente della Città dei Sassi  ha presentato  il Rapporto Ecosistema Urbano 2025, promosso in collaborazione con Ambiente Italia e Il Sole 24 Ore.

Iniziativa a cui hanno partecipato Antonella Salvatore Ambrosecchia e Michele Morelli. Il documento, che ogni anno fotografa lo stato ambientale delle città italiane, evidenzia per Matera un dato preoccupante:  “la città perde dieci posizioni  nella classifica nazionale delle città analizzate”.

L’evento ha permesso di discutere con i cittadini, le istituzioni e la stampa  sulle “criticità e prospettive per Matera, con l’impegno a difendere il territorio da ulteriori forme di consumo di suolo e a promuovere un modello urbano più sostenibile”.

“Sono dieci i punti persi da Matera rispetto al 2024– rilevano i rappresentati materani di Legambiente– che si posiziona al 92° posto nella classifica delle 108 città italiane valutate. Questa debacle è data essenzialmente da una carenza di dati forniti. Mancano principalmente i dati sull’inquinamento. L’ARPA B(agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Basilicata), più volte sollecitata non ha mai predisposto le centraline per monitorare la qualità dell’aria in città. Il Comune, più volte sollecitato, non ha mai programmato una indagine epidemiologica e Italcementi non diffonde i dati, in tempo.Mancano i dati sui consumi idrici domestici, sull’utilizzo di trasporti pubblici, su isole pedonali e Ztl, sulle fonti rinnovabili pubbliche”.

 

E per quanto riguarda la mobilità urbana?

 

“Legambiente ricorda che il nostro Comune si è dotato di un piano sulla mobilità sostenibile (PUMS). Il PUMS prevede moltissime azioni a sostegno del trasporto pubblico, il potenziamento delle piste ciclabili, i terminal bus, la così detta metrotranvia dei Sassi, i servizi di prossimità delle ZTL e delle zone pedonali (in particolare nei pressi del Centro Storico e Sassi).Si tratta di un piano di grande valenza strategica, adottato dalla Giunta nel 22 febbraio 2022, mai discusso in Consiglio comunale, che sconta forti ritardi nella sua attuazione”.

La raccolta differenziata funziona bene anche se ci sono segnali di arretramento rispetto agli anni precedenti.Il rapporto di alberi per abitante è di 18 ogni 100 abitanti, superiore alla media.

Secondo i dati ISTAT 2023, in merito alle aree verdi per abitante Matera si colloca ben al di sotto degli standard urbanistici previsti dalle norme vigenti (24 mq di verde complessivo per abitante), con 12,9 mq per abitante a dispetto della media nazionale pari a 21,33 mq per abitane.

In merito al consumo di suolo, è stato predisposto un indice sintetico del trend di consumo di suolo/residenti e del livello di urbanizzazione/residenti, sulla base dei dati ISPRA. Si confermano pressoché i dati degli anni precedenti, pertanto la situazione rimane complessivamente negativa.

“Un risultato così basso– sottolineano i rappresentanti di Legambiente Matera– è conseguenza delle numerose trasformazioni che si sono susseguite negli ultimi decenni.  Grazie alla legge 25/2012, nota come Piano Casa,  il fenomeno di consumo di suolo si è esteso in ambito periurbano e in zona agricola con la nascita di diffusi agglomerati residenziali.In ambito urbano gli effetti della legge 25/2012 risultano altrettanto devastanti, oltre al consumo di suolo si segnala l’aumento l’intensità edilizia, in particolare in pieno centro cittadino.Secondo gli ultimi rapporti la nostra città risulta ai primi posti della graduatoria nazionale se si tiene conto del rapporto consumo suolo/residenti , urbanizzazione/residenti”.

 

Quale futuro dunque per Matera?

 

Legambiente risponde così: ” L’orizzonte non appare più rassicurante: il Regolamento Urbanistico approvato nel 2021 dal Consiglio comunale individua nuove aree di espansione edilizia e dunque consumo di suolo. Aree urbane prossime alla trasformazione edilizia contenute nel RU2021 (oltre 60 ettari): serra Rifusa, via Montescaglioso, Tre Pini, Parco di Serra Venerdì, Centro Direzionale, Via dei Messapi.Se non si mette mano alla Legge regionale 25/2012 piano casa, e al Regolamento Urbanistico 2021 il quadro potrà solo peggiorare.Se, come auspichiamo, anche per merito della nostra Associazione, nelle prossime settimane il Consiglio regionale procederà ad approvare alcune modifiche alla legge 25/2012, gli amministratori locali avranno l’opportunità di contenere gli effetti devastanti della normativa regionale, limitando la deroga là dove è necessario, nei limiti degli standard e dei carichi urbanistici così come prevede la Legge. Un passo fondamentale per ristabilire un equilibrio tra pianificazione regionale e autonomia comunale”.

 

 


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