Di seguito un comunicato diffuso da Andrea Lumino, responsabile del sindacato Slc-Cgil di Taranto: La SLC CGIL di Taranto saluta positivamente l'iniziativa della parlamentare europea Elena Gentile,che qualche giorno fa ha presentato interrogazione alla Commissione Europea chiedendo di intervenire sull'Italia vista la mancata applicazione 23/2001 sul rispetto delle regole sull'assegnazione degli appalti e tutela dei lavoratori in caso di cambio di appalto. Era un impegno che la parlamentare aveva preso in occasione della nostra iniziativa del 6 Settembre a Taranto e che salutiamo in maniera positiva,anche a causa della latitanza e negligenza con cui il Governo italiano sta affrontando tutta la questione della regolamentazione del settore. È un Governo che nel giro di poche settimane,senza confrontarsi con le parti sociali, decide di smantellare lo Statuto dei Lavoratori,autorizzando licenziamenti liberi ed avviando controlli a distanza e demansionamenti senza rispettare i lavoratori,ma che non riesce,sotto ricatto dei grandi committenti,a chiudere un tavolo ministeriale stabilendo che gli appalti si assegnano sulla base del costo del lavoro contrattuale e non al massimo ribasso,nonostante siano passati diversi mesi dall'apertura della trattativa avviata a fatica dal Sottosegretario Bellanova. È davvero difficile comprendere come le buone intenzioni iniziali si siano sciolte difronte al ricatto dei committenti:nel frattempo che queste scelte vengono rinviate,altre aziende continuano a chiudere(ACCENTURE a Palermo o E CARE a Milano),giovani licenziati ed il settore si precarizza sempre più. Per questo è necessario che l'Europa supplisca alla negligenza del Governo nazionale che,anziché cambiare verso,ci sta portando indietro di anni,alla fase prima delle stabilizzazioni: è vergognoso che una direttiva comunitaria,dove si garantiscono regole per le aziende e tutele per i lavoratori,venga applicata in tutta Europa e volutamente non in Italia. Ci chiediamo se non ci siano i presupposti anche per aprire una procedura di infrazione. Per questo sosterremo questa iniziativa in Europa,daremo forza a chi nel Governo ritiene che così questo settore non può morire,sosterremo lo sciopero nazionale nei call center per il prossimo 21 Novembre e,sempre più convintamente,andremo a Roma il 25 Ottobre con la CGIL: a questo massacro noi non ci stiamo. Le adesioni per Roma sono tantissime:è il segno che questa politica viene sempre meno capita dai cittadini e dai lavoratori.