Di Nino Sangerardi:
Una vicenda di incredibile burocrazia italica. La Città Metropolitana di Bari,dal 2014 ha preso il posto della Provincia di Bari, chiede all’Accademia di Belle Arti barese il pagamento di 5.291.983,61 euro.
Perchè? E’ la somma dovuta per i canoni d’affitto e le utenze,dal 2003 al 2015, del palazzo in cui ha sede l’Istituto d’arte,via Re David 189 in Bari. I vertici di quest’ultimo due settimane fa si sono opposti all’ingiunzione,stante il cambiamento di natura giuridica : la Legge n.508/1999 incarica il Ministero dell’Istruzione quale competente e responsabile dell’Accademia equiparandola a Facoltà. Quindi i soldi dovrebbe sborsarli il Ministero, che però non caccia un euro sostenendo che l’Ente universitario-scolastico pugliese è riconducibile all’ex Provincia.
La questione si ammanta di tragicomico visto che ,a tutt’oggi, manca il passaggio fondamentale per trasformare l’Accademia in Facoltà come Legge prevede.
Vale a dire : il famigerato “regolamento attuativo” ministeriale. Tra l’altro, i docenti della “Facoltà di Belle Arti” continuano ad essere stipendiati come insegnanti di scuola e non come docenti universitari.
Il sindaco Metropolitano, Antonio De Caro(nonchè sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli e vicepresidente dell’Anci e vicepresidente dell’Autorità idrica pugliese e presidente Comunità Parco Alta Murgia e presidente Conferenza sindaci Asl Bari e membro Conferenza per la programmazione sanitaria pugliese e componente direzione nazionale del Partito Democratico),il 19 settembre scorso si è costituito in giudizio contro l’opposizione all’esborso praticata dall’Accademia di Belle Arti,conferendo incarico difensivo agli avvocati interni.
L’Accademia nata nel 1970 è frequentata da 850 ragazzi e ragazze che in via Re David,dal 2007, studiano ammassati dentro stanze condominiali. Qui si trova la biblioteca,circa diecimila volumi, più o meno inaccessibile : “ non si può entrare in più di tre persone perchè sotto c’è il deposito del gasolio e i Vigili del Fuoco hanno imposto limitazioni”.
Ultimamente è emersa,in campagna elettorale,l’idea di trasferirla nei locali dell’ex Caserma Rossani di Bari,a cui verrebbero accorpati gli istituti d’arte di competenza della Città metropolitana. Ma per riqualificare edifici e area militare occorre un tempo minimo di quattro anni.
Troppi.