Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:
A Roseto Valfortore, nel cuore dei Monti Dauni, per tre giorni la piccola comunità è tornata ad animare strade e piazzette con la Festa del Grano e degli Antichi Mestieri, omaggio all’identità profonda e agricola del territorio, ma anche evento che, da dieci anni, unisce storia e innovazione per raccontare l’identità rurale del territorio.
Nel piccolo comune Bandiera Arancione da venerdì a domenica scorsi si sono susseguiti laboratori, musica, gastronomia e riti della tradizione agricola con la dimostrazione della mietitura manuale, la battitura del grano, fino alla trasformazione in farina nell’antico mulino ad acqua. Nel mercatino allestito in piazza, tra danze e musica popolare, un percorso gastronomico di veri prodotti locali con i pani del forno a paglia, il tartufo, la pasta di grani antichi, conserve e confetture.
La Festa del Grano è stata anche l’occasione per riflettere sull’agricoltura nelle aree interne. Spazio prezioso per accendere i riflettori sulle sfide e le potenzialità del territorio è stata la tavola rotonda a cui hanno partecipato agricoltori e rappresentanti autorevoli del settore come il prof. Gianluca Nardone, Responsabile del Dipartimento Agricoltura, sviluppo rurale ed ambientale della Regione Puglia, Mario De Matteo, presidente provinciale di Coldiretti, Pasquale De Vita, presidente del GAL Meridaunia. Con un’analisi puntuale e concreta, i relatori hanno delineato lo stato dell’agricoltura locale, tra criticità strutturali e buone pratiche, offrendo spunti utili per costruire politiche più mirate e consapevoli.
Nardone “Per i Monti Dauni serve un’agricoltura moderna, integrata e sostenuta dalla PAC”
Per il prof. Nardone, la multifunzionalità è la strada che si dovrà seguire sui Monti Dauni “L’agricoltura del futuro deve andare oltre la produzione primaria, puntando alla diversificazione del reddito e all’integrazione con altri settori: turismo, valorizzazione del paesaggio, agriturismo, tutela ambientale”. Per Nardone è necessaria maggiore attenzione da parte della politica “Sarà necessario costruire un modello agricolo che dialoghi con il territorio e lo rispetti, rendendolo attrattivo e sostenibile anche dal punto di vista ambientale. In questo contesto, la PAC dovrebbe riservare un’attenzione particolare a queste aree che più di altre faticano a reggere il confronto competitivo, ma che al tempo stesso svolgono una funzione fondamentale di presidio e tutela del territorio. È quindi importante considerare l’agricoltura come parte di un sistema complesso, dove cultura, ambiente e sviluppo locale si tengono insieme. L’augurio è che si tenga conto di tutti questi elementi, per garantire un futuro a questo straordinario territorio”.
De Matteo “I territori montani richiedono agricoltura diversa e bandi mirati”
Per il presidente di Coldiretti Foggia, Mario De Matteo, per i Monti Dauni servono bandi mirati, a livello europeo (PAC) e regionali, che tengano conto delle specificità delle aree interne, e chiede esplicitamente attenzione politica “L’agricoltura del futuro nei Monti Dauni non può e non deve essere quella delle pianure: qui il territorio ha caratteristiche uniche, che richiedono visioni e strumenti differenti. Serve un’agricoltura moderna, multifunzionale, capace di legarsi al turismo, di valorizzare le filiere corte, la trasformazione e la qualità. Un’agricoltura che diventi ambasciatrice dell’identità e della bellezza di questi luoghi. Ma perché questo accada, servono politiche dedicate, bandi europei e regionali pensati per le aree interne. I Monti Dauni, con il loro paesaggio e il loro potenziale ancora inespresso, non hanno nulla da invidiare ad altre zone d’Italia più note. Anzi, se istituzioni e comunità lavoreranno insieme, questo potrà diventare un modello di futuro e di riscatto per tutto il territorio”.
GAL Meridaunia “Territorio, filiere corte e qualità” nella nuova programmazione
Visione pragmatica ma ottimista del futuro è quella di Pasquale De Vita, presidente del Gal Meridaunia “L’agricoltura dei Monti Dauni può avere un futuro solo se si fa territorio, se si integra con il paesaggio, l’ambiente, il turismo, la cultura. Per il presidente De Vita, le aree rurali dei Monti Dauni rappresentano un patrimonio da tutelare e valorizzare, e la nuova programmazione del Gal Meridaunia va in questa direzione “Le colture tradizionali da sole non reggono più il confronto con la concorrenza esterna, ma se inserite in un modello sostenibile e territoriale, possono tornare ad essere un valore economico. Il Gal Meridaunia nel comparto agroalimentare ha ottenuto eccellenti risultati e con la nuova programmazione si punta a certificare le produzioni locali con marchi di qualità, promuovendo l’associazionismo e rafforzando il legame con il territorio”
Tra dati e testimonianze, il dibattito ha restituito una visione chiara del contesto e ha aperto nuove strade per valorizzare il patrimonio rurale e promuovere una crescita territoriale sostenibile e inclusiva.
La sindaca Parisi “Credere nel territorio per costruire il futuro”
Il legame tra agricoltura e territori marginali è stretto, storico, ma oggi richiede una nuova lettura, come sottolineato dalla sindaca di Roseto, Lucilla Parisi ““Diciamo che il futuro dell’una dipende dall’altra, ma è anche vero che dobbiamo essere bravi a cogliere le nuove opportunità, a diversificare, a fare un’agricoltura diversa, con obiettivi ben programmati e mirati. Un imprenditore non può aspettarsi che sia la politica a programmare quello che deve fare. L’imprenditore deve fare il suo mestiere, deve essere capace di capire dove e come diversificare. Deve saper cogliere le opportunità che arriveranno, anche quelle previste a partire dal 2029. Certo, anche l’amministrazione, la politica locale, deve fare la sua parte”.
Il caso Roseto: investimenti che fanno crescere
A Roseto Valfortore qualcuno ha iniziato a credere davvero nel territorio. È il caso di Antonietta Capobianco, giovane imprenditrice dell’azienda agricola Verrilli, che ha deciso di investire nella sua terra, diversificando l’attività nella trasformazione di confetture. Oggi è nella rete dei territori Slow Food e questo anche grazie a un contributo comunale. Storia di resistenza, visione e passione per il territorio raccontata durante la tavola rotonda.
“Noi abbiamo dato una mano – sottolinea la sindaca Lucilla Parisi – Abbiamo utilizzato i contributi destinati dal Governo Draghi ai piccoli comuni delle aree interne: per Roseto 240 mila euro su un triennio. Li abbiamo messi a bando con obiettivi già definiti. Le prime misure sono partite e sono partire nuove attività con giovani, aziende agricole, nuovi codici Ateco. Non solo produzione, ma anche trasformazione. È un segnale. Politici e imprenditori devono credere in questo territorio, perché le potenzialità ci sono. Basta crederci.”