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Nuove generazioni spostano gli equilibri Fluidità

Se c’è un concetto che può spiegare al meglio la principale tendenza per il 2023 è quello di fluidità. Un’idea strettamente legata alle generazioni più giovani: quelle che prediligono l’inclusione all’esclusione e gli argomenti di nicchia a quelli mainstream, quelle per cui il digitale non rappresenta una novità sopraggiunta nell’adolescenza o nell’età adulta, bensì un’opportunità esistente fin dalla loro nascita. È stato infatti il loro ingresso nel mercato – soprattutto quello della Generazione Z che include anche buona parte di maggiorenni – a pesare non poco, influenzando diversi settori, sconvolgendo equilibri e dettando nuovi trend.

 

Fra le strategie di digital marketing per il 2023, individuate dalla CEO di DW Creative Consulting Agency Danni White e pubblicate su Forbes, ce ne sono diverse che puntano dritte a smuovere interessi e attenzione di questi giovanissimi, che rappresentano ormai la fetta di mercato più appetibile.

 

Centrale è sicuramente il ricorso alle finissime tecniche di intelligenza artificiale, che permettono di individuare le preferenze dei consumatori e di elaborare preziosissimi dati per poi proporre soluzioni personalizzate che siano sempre più nelle corde del pubblico da conquistare. Obiettivo non facile, nel caso degli appartenenti alla Gen Z.

 

Vincenti anche le collaborazioni con marchi di successo mediante le quali è compito più facile avvicinare i Millennials, più arduo per la Generazione Z, i cui gusti sono più di nicchia e dunque più complicati da comprendere e replicare.

 

I podcast rappresentano un’altra soluzione molto vicina alle generazioni più giovani, ma non solo. Solamente in America sono oltre 120 milioni coloro che sfruttano questo mezzo, 104 dei quali lo fanno regolarmente. Si tratta di un canale che ha preso sempre più piede e che sta via via sostituendosi ai più classici mezzi di informazione.

 

L’argomento più caldo è sicuramente quello dei social media. Oggetto di una trasformazione – o forse più di una – nel corso della loro esistenza, rappresentano un potentissimo strumento nelle mani dei marketer, nonostante sembra che la loro capacità di engagement stia scemando. In questo caso, è decisamente interessante il crossover che si sta verificando fra gli stessi social e l’universo del gaming e del gambling.

 

I gamers sono infatti fortemente propensi alla socializzazione, tant’è vero che sempre più giochi vengono incentrati su questo aspetto o integrati con strumenti che garantiscono la possibilità di scambio fra utenti. Luoghi virtuali che a breve potrebbero soppiantare quelli attualmente utilizzati, cioè i gruppi social o i canali Telegram: è qui che, al momento, si tengono i principali scambi di informazioni che riguardano vari aspetti del gioco, soprattutto le diverse tipologie di bonus legati alle slot online che vengono messe a disposizione dagli operatori presenti sul mercato.

 

Il passaggio non è obbligato, ma sembra che la tendenza sia proprio questa. I social hanno infatti perso la loro primaria funzione di scambio e condivisione, diventando sempre più un luogo di informazione e di lancio di trend. Una trasformazione forse in meglio per alcuni utenti, ma non per tutti. E i gamers ricadono sicuramente in quest’ultimo gruppo, come emerge dalla lenta migrazione verso altri canali, che è già diventata realtà

 

Nello specifico, quelli che i produttori di giochi hanno via via implementato, aggiungendo funzionalità di scambio anche in titoli o piattaforme che non ne erano originariamente provvisti, non facendo altro che assecondare la richiesta degli utenti.

 

Se questo trend dovesse proseguire e rivelarsi giusto, i social media perderebbero buona parte del loro potere, già parzialmente indebolito secondo l’analisi esposta su Forbes. E, considerando che i gamers a livello mondiale si aggirano attorno ai tre miliardi, è forse un aspetto al quale varrebbe la pena dedicare un’approfondita analisi.


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