Mentre il nuovo Governo guidato da Giorgia Meloni è al lavoro per mettere a punto la nuova finanziaria e per varare nuove misure economiche, in Italia si contano i danni della pandemia. Settori in crisi, posti di lavoro persi, bilanci in rosso.
È questa la situazione di uno degli ambienti più colpito dal Coronavirus: il gioco d’azzardo pubblico e legale. Lo dicono i dati Istat, contenuti nel Rapporto Annuale 2022 “La situazione del Paese”, che sottolineano come nel primo anno di Covid 19 le imprese industriali e attive nel terziario fossero 4,3 milioni, per un valore aggiunto inferiore di 10 punti percentuali rispetto al 2019. Il comparto del gioco pubblico ha perso, solo nel 2020 ben 195 imprese. Numeri durissimi anche per quanto riguarda l’occupazione: sono oltre 3.800 le persone che hanno perso il lavoro, vale a dire il 5,5% dei lavoratori. Un disastro annunciato, insomma, che a valanga a coinvolto anche il fatturato, sceso sotto i 3 milioni di euro, per un danno che riguarda anche le casse erariali dello Stato.
Una crisi, quella del gambling, che è stata solo in parte salvata dal segmento del gioco a distanza. Qui la rivoluzione tecnologica e la transizione digitale hanno veramente agito da paracadute nei confronti dell’intero settore. Sono milioni, infatti, gli utenti che si sono spostati da un sistema tradizionale, terrestre, di gioco ad un altro digitale e interattivo. Una migrazione che era già iniziata nel 2018, ma che è stata accelerata ulteriormente dalla pandemia, che costringendo in casa tutta Italia ha costretto gli italiani a cambiare abitudini di gioco. Il presente, si legge su Gaming Report, ci parla infatti di casinò online regolamentati, sicuri grazie alla crittografia digitale e ai più moderni sistemi di protezione, e di piattaforme create appositamente per cellulari e smartphone. Una vera e propria salvezza per l’intero settore, che si è dovuta adattare ai cambiamenti di abitudini e dispositivi da parte degli utenti, non solo limitando le perdite ma addirittura accrescendo il fatturato.
E a dire grazie al gioco digitale non è solamente la grande filiera del gambling, ma anche lo Stato, sia per quanto riguarda il discorso economico (legato quindi all’Erario) ma soprattutto per quanto riguarda il tema della legalità. Senza l’offerta di gioco pubblico, infatti, gli utenti si sarebbero rivolti interamente al gioco illegale e nero, che è nelle mani della mafia e di altre associazioni criminali. Un gioco che è pericolosamente in auge e che sta tornando alla ribalta. Una componente che deve essere immediatamente sconfitta, grazie anche alla forza del segmento legale.