Di seguito il comunicato:
I dirigenti medici dell’unità operativa di Medicina Fisica e Riabilitazione e Unità Spinale
Unipolare dell’Azienda Policlinico-universitaria di Bari condividono la determinazione del dottor Vito
Montanaro, direttore del Dipartimento Salute della Regione Puglia.
Effettivamente, per quanto riguarda la Riabilitazione, c’è l’esigenza di ricominciare a fornire
ai nostri utenti i servizi che erogavamo prima dell’emergenza. Anzi, come ha opportunamente
evidenziato nei giorni scorsi Vincenzo Falabella, presidente della Federazione delle associazioni
delle persone con lesione al midollo spinale (Faip onlus) e della Federazione italiana per il
superamento dell’handicap (Fish onlus), al pari delle associazioni territoriali coordinate da Gianni
Romito, sarebbe necessario implementare l’Unità spinale unipolare con quei servizi che,
inizialmente previsti, negli ultimi dieci anni non sono stati attuati. Ci rendiamo conto, però, che in
questa fase è indispensabile e prioritario, come ha ribadito il dottor Montanaro, riprendere l’attività
ordinaria nel plesso Asclepios.
La disabilità per noi è unica. Perciò abbiamo trovato sconcertante privilegiare i pazienti con
disabilità Covid da quelli non Covid come è avvenuto con la notizia dell’organizzazione d’un ampio
spazio interno presso il reparto di Malattie Infettive con posti letto per la Riabilitazione in cui
ricoverare pazienti Covid negativizzati.
La delibera 525 della Giunta regionale, che ha istituito l’iniziale rete ospedaliera per la
gestione dell’emergenza, non prevede posti letto per la Riabilitazione. E sarebbe molto strana una
modifica frettolosa della stessa delibera esclusivamente per la Riabilitazione dopo che il direttore
del Dipartimento Salute della Regione Puglia ha annunciato la dislocazione dei malati Covid in
centri appositi tra i quali non figura il Policlinico di Bari. Il quale, sempre secondo quanto detto
pubblicamente dal dottor Montanaro, dovrebbe essere finalmente restituito alle sue funzioni.
Nelle more del ritorno ad Asclepios, nuovi posti letto ci servirebbero invece per poter gestire
meglio il servizio, ridotto al minimo, che noi, come le altre unità operative, stiamo prestando come
effetto dell’emergenza. Attualmente la Riabilitazione è dislocata in due stanzoni angusti nel lato
destro del piano terra dell’Ortopedia avendo accanto le stanze con i ricoverati della Neurochirurgia
e della Chirurgia vascolare. C’è un solo bagno per i pazienti sia uomini che donne delle tre unità
operative e non dei bagni dedicati come le disabilità richiedono. Alla fine del corridoio ci sono due
sedie e una scrivania che fanno da postazione per i nostri infermieri. Non disponiamo né degli
spazi, né delle attrezzature necessarie a gestire al meglio i ricoverati. E la chiusura degli
ambulatori lascia nella totale incertezza la nostra vasta utenza.
Questa situazione rende evidente che, non essendoci particolari necessità emergenziali, e
risultando d’altro canto un’ampia utenza finora sacrificata alla riorganizzazione del Policlinico per
fronteggiare al meglio la pandemia, sarebbe una forzatura inaccettabile mettere a rischio del
personale specializzato nella disabilità da neurolesioni ponendolo a contatto con pazienti
apparentemente guariti, ma che potrebbero ripositivizzarsi. Le gravi carenze delineate nell’attuale
gestione dei disabili non Covid rendono invece prioritario, a nostro avviso, un rapido ritorno
dell’unità operativa ad Asclepios con tutte le garanzie che la struttura e le attrezzature offrono.
Siamo contenti di riscontrare il parere analogo del Dipartimento regionale Promozione della
Salute, al quale confermiamo la nostra piena disponibilità a dare il meglio di noi stessi nella
gestione dei nostri pazienti.
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I dirigenti medici Paolo Amico, Maria Teresa Amoruso, Luisa De Palma, Patrizia Dicillo,
Giuseppina Frasca, Giancarlo Ianieri, Giuseppa Lagioia, Giuseppina Lelli, Laura Macchia, Marisa
Megna, Sabino Mennuni, Maurizio Ranieri.