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Un capitano pugliese nel prossimo campionato Serie A

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La Salernitana è stata promossa in massima divisione dopo 23 anni. Era infatti il 1998 quando i campani venivano promossi dopo una cavalcata pazzesca con alla guida Delio Rossi, indimenticato a Foggia. Il capitano dei granata è un ragazzo di Trani, Francesco Di Tacchio classe 1990, uno che la Serie A l’aveva sfiorata parecchio tempo fa e che ora si è ripreso con grinta e professionalità.

 

Con la Salernitana: dal rigore salvezza contro il Venezia in B alla Serie A

 

L’era Lotito-Mezzaroma ha Salerno ha portato entusiasmo, ma anche tante polemiche. La promozione in massima serie dei campani dopo 23 anni dall’ultima gioia può essere definitivamente l’elemento che suggella se non la pace, ma almeno un armistizio fra la calda tifoseria e l’imprenditore romano. Pensare che tutti i siti e le offerte scommesse ad inizio campionato vedevano i granata neanche come piazzati nei playoff a fine stagione. Tante sofferenze per i tifosi della Salernitana però anche da quando Lotito ha preso in mano i granata promozione di quest’anno a parte, ma da tre anni bandiera del gruppo e dello spogliatoio è il tranese Di Tacchio, a cui manca una sola presenza per raggiungere quota cento con la maglia dell’ippocampo. Ma anche il rapporto dell’attuale capitano con la tifoseria ha vissuto alti e bassi, seppur basato sul reciproco rispetto, si sa quando le cose non vanno bene ne rispondono gli uomini di carisma che si prendono le responsabilità. E così Di Tacchio tre anni fa si caricava addosso il rigore decisivo nello spareggio playout al Penzo di Venezia fra i lagunari e i campani. Salernitana salva, Di Tacchio uomo copertina. Il campionato di quest’anno è invece cominciato con delle difficoltà per il pugliese ed è rientrato solo poco alla volta nei piani di Castori, che lo ha poi reso elemento indiscutibile del suo centrocampo.

 

I trascorsi alla Fiorentina e gli inizi nella Nuovo Globo di Barletta

 

Come molti giocatori del sud Italia anche per Di Tacchio il vero e proprio debutto nel calcio che conta è avvenuto al nord, precisamente Ascoli dove alla giovane età di 18 anni fa registrare ben 12 presenze in Serie B. Ma i primi calci ad un pallone da buon tranese Di Tacchio li aveva dati nella vicina Barletta nella società di calcio della Nuova Globo, e lì immediatamente dalla Puglia alle Marche è un attimo, e gli osservatori dell’Ascoli aveva messo gli occhi addosso al centrocampista già possente all’epoca: 185 centimetri e 81 chili di peso. Le dodici presenze ad Ascoli convincono la Fiorentina in Serie A a acquistarlo, e il mediano farà parte della rosa viola per tutta la stagione 2009-2010. Dai viola in poi un lungo girovagare per l’Italia di provincia fra Frosinone, Juve Stabia, Entella, Perugia, Pisa, Avellino e poi finalmente Salerno, dove per la prima volta in assoluto nella sua carriera Di Tacchio resta più di due stagioni con la stessa casacca. A Salerno Di Tacchio sembra aver trovato la propria dimensione come uomo e come calciatore e a trent’anni si è ripreso ciò che con la Fiorentina aveva solo vissuto indirettamente: la Serie A. Ora c’è da attendere i movimenti di mercato dei campani e sapere con che rosa Di Tacchio affronterà la massima serie l’anno prossimo.

 

Il merito della promozione della Salernitana è in primis dell’allenatore Castori, ma in secondo luogo di Di Tacchio, che con Casasola e altri rappresentano un po’ la “vecchia guardia”, i calciatori che si salvarono a Venezia con il rigore del tranese Di Tacchio, ora capitano di una squadra in A.

 


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