Stralcio di quanto pubblicato dall’epidemiologo Pier Luigi Lopalco:
A quanto pare il fumo e la bronchite cronica sarebbero un fattore protettivo per COVID19.
Ok: ammettiamo che sia vero e mi piacerebbe vedere sulla base di quali studi (spero pubblicati) un professore universitario si possa lanciare in affermazioni così ardite.
Ma quello che più mi incuriosisce è il successivo passaggio in base al quale questa teoria spiegherebbe il perché a Taranto abbiamo avuto pochi contagi. Il sillogismo sarebbe: a Taranto hanno i polmoni a pezzi, a Taranto abbiamo avuto pochi contagi, i polmoni a pezzi prevengono il contagio.
Capite bene l’enormità di tali affermazioni:
1. Non è detto che a Taranto ci sia una maggiore prevalenza di bronchiti croniche rispetto ad altri comuni pugliesi
2. Come la mettiamo con i Bresciani che hanno il più alto tasso di inquinamento ambientale e un’alta mortalità per COVID19?
3. Se anche fosse vero, a Taranto avremmo visto un numero pari di infezioni rispetto al resto della Puglia e semmai meno casi gravi in proporzione: o vogliamo addirittura spingerci a dire che il fumo di sigaretta e la bronchite cronica prevengono anche l’infezione?
A Taranto il basso livello di circolazione del virus si è avuto grazie alle misure di contenimento messe in atto dalla sanità pubblica. A Taranto, come nel resto della Regione, la bassa incidenza di COVID19 è stata ottenuta grazie ad un forte controllo del territorio e ad una oculata politica di ricerca diagnostica che permette oggi di avere, fra i positivi, oltre il 50% asintomatici o paucisintomatici.
Altro che fumo!
PS: ricordiamoci che il fumo fa male.