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Confindustria Taranto su sanità: preoccupazione per i nuovi contratti "Rischiano di compromettere la regolare erogazione di prestazioni sanitarie a danno di cittadini ed operatori"

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Di seguito un comunicato diffuso da Confindustria Taranto:

Confermate le preoccupazioni espresse nei giorni scorsi da Confindustria Taranto; i nuovi schemi contrattuali voluti dalla Regione Puglia per innovare il rapporto SSR / STRUTTURE ACCREDITATE / PAZIENTE rischiano di compromettere la regolare erogazione di prestazioni sanitarie a danno di cittadini ed operatori.
Sono queste le conclusioni della riunione organizzata da CONFINDUSTRIA Taranto lo scorso 16 settembre a cui hanno preso parte ARIS, ANDIAR, ANISAP, LANAP, SANITA’ FUTURA, SIREF, ANED, ASSOCIAZIONE DIABETICI IONICI, ANT e TRIBUNALE PER I DIRITTI DEL MALATO.
Un incontro condotto dal Presidente della Sezione Sanità Privata, Alberto Dimitri, che è servito ad analizzare a 360 gradi il nuovo quadro normativo che regolerà l’offerta sanitaria a partire dal prossimo 1° ottobre e a raccogliere il punto di vista anche di coloro che, quotidianamente, svolgono una incessante attività di assistenza e di accompagnamento del malato offerto dalla Coordinatrice del Tribunale dei Diritti del Malato, Prof.ssa Silvana Stanzione.
I nuovi contratti, imponendo limiti e prescrizioni inconciliabili sia con la corretta gestione delle strutture convenzionate sia con il fabbisogno di prestazioni sanitarie della comunità, rischiano di creare forti disagi ai cittadini già alle prese con una situazione di emergenza sanitaria non più sostenibile.
Sono state numerose le difficoltà operative nell’assistenza al paziente denunciate e condivise dalle Organizzazioni e dalle Associazioni presenti che hanno sottolineato, in particolare, come oltre alle note problematiche connesse alle lunghe lista d’attesa ed all’inefficace risposta del sistema ai nuovi fabbisogni emergenti, con i nuovi contratti potrebbe gravare sul cittadino l’onere di recarsi presso più strutture convenzionate per ricevere le prestazioni di cui ha bisogno a causa del forte irrigidimento della disciplina da parte della Regione Puglia.
Aspetti che si aggiungono alle ulteriori criticità nell’organizzazione dell’offerta sanitaria che appesantiscono il rapporto tra SSR e strutture convenzionate le quali dovranno anche fare i conti con clausole e restrizioni che nulla hanno a che fare con il contenimento della spesa e con il corretto esercizio della propria attività.
Proseguendo in tale direzione, sono stati analizzati anche gli effetti della DGR 1202/2014 sull’efficacia della risposta sanitaria pugliese. E’ apparso da subito assai evidente come la trasformazione del setting assistenziale di numerose prestazioni sanitarie – passate dal regime di ricovero a quello ambulatoriale – sia stata il frutto di una poco attenta valutazione delle prestazioni stesse che, per la complessità dell’intervento e per l’impatto sul paziente, sono incompatibili con il nuovo regime.
Sulla base di tali considerazioni, le Organizzazioni e gli Enti e le Associazioni presenti alla riunione hanno ritenuto necessario ed opportuno sollecitare un immediato intervento da parte dell’Assessorato regionale alla Salute finalizzato a sospendere gli effetti delle delibere di approvazione dei nuovi schemi contrattuali.
Al tempo stesso è emersa la necessità di aprire un confronto diretto tra la Regione Puglia e tutti gli operatori impegnati nella sanità – strutture accreditate, ordini professionali, mondo del volontariato e rappresentanza dei pazienti – per discutere nuovi modelli di regolamentazione della materia che assicurino trasparenza ed equità di accesso all’assistenza sanitaria senza tuttavia compromettere da una parte la libertà di paziente ed operatore di gestire congiuntamente l’erogazione delle prestazioni e, dall’altra, delle strutture accreditate di esercitare in pieno il ruolo di parte integrante di un sistema che non può seguire logiche e direttive contrarie allo sviluppo ed alla valorizzazione di una parte di esso.


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