Il cittadino, da un po’e sistematicamente, si sottopone a chemioterapia. Arriva al “Moscati” di Taranto in pullman, così come se ne va.
Trova intollerabile la situazione di carenza igienica dopo essere stato sottoposto al (non semplice da sopportare) ciclo di terapia. Ciò, abbinato a lunghe attese al caldo. Nell attesa, afferma, non c’è un sedile e le macchine vengono parcheggiate praticamente dentro una sorta di pensilina.
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