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Bari: “Women for women against violence-la mostra” Fino a domenica

Allestimento 1

Di seguito il comunicato:

È stata presentata ieri mattina a Bari, nella Palazzina Comando dell’Ex Caserma Rossani,  Women for Women against Violence – La Mostra, l’esposizione che celebra il decennale dell’iniziativa dell’Associazione Consorzio Umanitas Women for Women against Violence – Camomilla Award, nata per sostenere il contrasto alla violenza di genere e la prevenzione sul tumore al seno, da 5 anni programma Rai.
Fra i 21 scatti d’autore della fotografa Tiziana Luxardo si dipana il racconto in immagini di donne sopravvissute alla violenza o all’aggressione di un tumore al seno e di alcuni testimonial premiati negli anni con il Camomilla Award, riconoscimento simbolo della solidarietà. La VI Edizione del Camomilla Award andrà in onda il 21 marzo in seconda serata su RAI UNO.
Da sx M. Bruno D. Lopez P. Romano K. Colaianni M. Cataldo D. Gimigliano V. Buongiorno“Dieci anni fa ero una paziente oncologica, con una storia familiare segnata dal tumore al seno – ha spiegato Donatella Gimigliano, Presidente dell’Associazione Consorzio Umanitas, ideatrice e promotrice del progetto – Sapevo cosa significava portare sulla pelle e nell’anima segni indelebili. Ma quelle cicatrici non appartengono solo alla malattia: le ho viste anche nelle donne sopravvissute alla violenza, ferite diverse ma ugualmente profonde. Da quel dolore è nato Women for Women against Violence, un progetto che racconta storie di resilienza e rinascita, perché ogni cicatrice può trasformarsi in un simbolo di forza. Questa mostra è il racconto di un cammino difficile, una montagna scalata a mani nude, tra fatica e determinazione. Ma è anche la celebrazione di ogni battaglia vinta, di ogni donna aiutata. Perché dietro ogni ferita c’è una storia che merita di essere raccontata. E soprattutto, di essere ascoltata. In questa mostra mettiamo in evidenza due forme di violenza sulle donne: una è dentro di loro, un mostro pericoloso, silenzioso e devastante, l’altra è un mostro che si trova fuori. Le donne vittime di violenza di genere sono colpite da quelli che dicono di amarle, le donne col tumore al seno spesso sono abbandonate da quelli che dicono di amarle da quelli che prima, durante o dopo non reggono al cambiamento che inevitabilmente avviene nella donna. Abbiamo raccontato, tra le altre, la storia di Rosanna Banfi, che è un esempio positivo: suo marito si è rasato ai capelli ed è rimasto accanto a lei durante le cure. Ma ci sono tante storie ‘in negativo’, come quella di Patrizia Mirigliani, che aveva 40 anni quando scoprì un tumore al seno e mentre lei faceva la chemio e perdeva i capelli, il compagno la tradiva con un’altra. Oltre alle ripercussioni psicologiche, a unire queste donne è la tossicità economica: sono tante le donne, vittime di violenza di genere o dell’aggressione da parte di un tumore, che non riescono poi a prendersi cura di se stesse economicamente”
Le foto della mostra – ingresso libero tutti i giorni dal 16 al 21 dicembre, dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19 –sono di Tiziana Luxardo, fotografa italiana di spicco ed erede di una rinomata dinastia di fotografi, la cui carriera è stata caratterizzata da un forte impegno sociale e da una costante ricerca artistica. La mostra narra, attraverso gli abbracci, la condivisione, la forza, la vicinanza, il prendersi cura dell’altro. Emblematica è la foto delle sorelle Pitzalis, unite in un abbraccio da due drammi diversi, ma entrambe ferite sia nel corpo che nell’anima: un’immagine che la Luxardo ha voluto impreziosire con dell’oro, ispirandosi all’arte giapponese del Kintsugi, che ripara gli oggetti di valore, come la ceramica e la porcellana, incollandoli proprio con dell’oro per esaltarne l’imperfezione.
L’associazione metropolitana di Bari della LILT – Lega Italiana per la Lotta ai Tumori- affianca l’Associazione Consorzio Umanitas nella realizzazione della tappa barese della mostra che ha già toccato numerose città in Italia e all’estero. “Questa iniziativa ci permette di amplificare il nostro messaggio – ha dichiarato Vita Buongiorno, presidente LILT Bari. La LILT non ha solo una sede statica con i suoi ambulatori in corso Italia. Nelle occasioni culturali e divulgative, come questa, la nostra associazione può realizzare più ampiamente la propria missione di promozione della cultura della prevenzione”.
“Il messaggio che vogliamo portare alle donne di questa città è che dalla violenza si guarisce. Si guarisce con un sorriso, con l’aiuto e la consapevolezza – ha detto Marisa Cataldo, direttore generale della LILT Bari. Crediamo fortemente nel potere dell’arte come strumento di sensibilizzazione e cambiamento. Questa esposizione racconta storie di donne che hanno affrontato la violenza e la malattia con coraggio e dignità. Come LILT, da sempre impegnati nella prevenzione oncologica e nella promozione della salute, riteniamo fondamentale sostenere iniziative che uniscono la lotta al tumore al seno e la lotta alla violenza di genere: due battaglie diverse ma profondamente connesse che parlano di rispetto, consapevolezza e rinascita. La mostra è un tributo alla forza delle donne e un invito a non voltarsi mai dall’altra parte”.
“È giusto sensibilizzare a tutte le forme di violenza che possono colpire una donna: violenza che irrompe nella vita sotto forma di malattia, la violenza che irrompe quando qualcuno ci fa del male – ha rilevato Alessandra Lopez, presidente del Municipio 2 di Bari – Le foto che vedo raccontano anche di sorrisi, di una dignità nell’affrontare questi percorsi di vita che hanno subito dei veri terremoti, ma affermano che c’è speranza, al di là di tutto. Speranza che è nella condivisione, nell’affrontare insieme un cammino che non possiamo abbandonare alla solitudine, come individui e come istituzioni, perché facciamo parte di un’unica società”.
“È importante parlare di violenza tutti i giorni dell’anno, non solo in occasione del 25 novembre o dell’8 marzo – ha evidenziato Krizia Colaianni, fondatrice delle associazioni “La forza delle donne” e “Il sogno” – perché una donna su tre subisce una forma di violenza, fisica, psicologica, istituzionale, assistita, economica. Ancora oggi il 75% delle donne non denuncia la violenza, perché ha paura di una forma di ritorsione. E, adesso, assistiamo a un incremento anche di molestie nei luoghi di lavoro. Messaggi come quelli veicolati da questa mostra non possono fare altro che darci consapevolezza. Il sorriso delle donne in queste immagini trasmette un messaggio importantissimo: dalla violenza si può uscire, con gli strumenti adeguati. E il sorriso è sicuramente una delle migliori  forme di resilienza”.
Le persone “resilienti” ritratte sono: Nadia Accetti, Alessandro, Barbara Bartolotti, Fanny Cristina Campion, Ilaria Capponi, Giuliana Di Carlo, Maria Pia Dionisi, Donatella Gimigliano, Edy Giordano, Filomena Lamberti, Alessandra Laganà, Elga Magrini, Nicolò Maja, Pinky, Valentina e Francesca Pitzalis, Giulio e Ines Pivetta, Chiara Salvo, Antonietta Tuccillo, Katia Villirillo.
I testimonial sono: Rosanna Banfi, Alessio Boni, Beppe Convertini, Maria Grazia Cucinotta, Eleonora Daniele, Emma D’Aquino, Leyla Hussein, Antonia Liskova, Carolina Marconi, Patrizia Mirigliani, Francesco Montanari, Gianluigi Nuzzi, Eleonora Pieroni, Luana Ravegnini, Benedetta Rinaldi, Nicoletta Romanoff, Maria Antonietta Rositani, Simone Sabani, Carolyn Smith, Valeria Solarino, Alessandra Viero.
Quanto mai evocativo è anche il luogo in cui è stata allestita la mostra: la Palazzina Comando della Ex Caserma Rossani che, insieme alla Palazzina Casermette, dove è in fase di completamento una Community Library, è rinata a nuova vita grazie ai lavori di ristrutturazione voluti dal Comune di Bari e grazie alla Regione Puglia che qui ha creato il Polo Bibliotecario Regionale. “Questo è il primo evento che si svolge in questo lato del Polo connotato da spazi più riservati, destinato allo studio e a custodire archivi di pregio”, ha sottolineato Mauro Bruno, direttore del Dipartimento Cultura e Turismo della Regione Puglia e responsabile del Polo Bibliomuseale.
“Siamo felici di ospitare questa mostra in questo luogo di proprietà del Comune di Bari che, in realtà nasce come caserma, come piazza d’armi – ha aggiunto Paola Romano, Assessore alle Culture del Comune di Bari – oggi trasformata in piazza d’arti grazie a un intervento importantissimo di rigenerazione urbana. E, in questa trasformazione da piazza d’armi a piazza d’arti, oggi ospita una mostra che accende i riflettori sul vissuto delle donne vittime di tumore e sulle donne vittime di violenza di genere, che non è frutto della casualità ma di una cultura patriarcale, da cui possiamo uscire esclusivamente con la cultura stessa. È molto interessante che in questa mostra siano presenti anche gli uomini, perché la violenza di genere non è un tema delle donne ma un tema che investe l’intera società”.
Accanto ad ogni fotografia, una didascalia racconterà la storia di chi ha vissuto la specifica tragedia personale e il riscatto. Inoltre, attraverso un QR code, i visitatori potranno ascoltare direttamente dalla voce delle protagoniste il racconto della loro esperienza, immergendosi nelle emozioni, nelle difficoltà e nella forza della loro rinascita. Per una fruizione più intima e coinvolgente, si consiglia di portare con sé un paio di cuffiette, così da vivere ogni testimonianza in modo personale e diretto. Un’iniziativa pensata per avvicinare il pubblico a queste storie, trasformando la visita in un momento di consapevolezza e condivisione profonda.
Il progetto è finanziato dal Consiglio regionale della Puglia nell’ambito dell’Avviso “Futura. La Puglia per la parità – 3^ edizione”. Hastag #futura #lapugliaperlaparita
Women for Women against Violence – La Mostra
Bari, Palazzina Comando dell’Ex Caserma Rossani
Dal 16 al 21 dicembre 2025
dalle ore 10:00 alle 13:00 e dalle ore 16:00 alle 19:00
Ingresso libero

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