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Unità d’Italia, 160 anni Proclamazione il 17 marzo 1861

bandiera italiana

Il re Vittorio Emanuele proclamò, il 17 marzo 1861, il regno d’Italia.

Il regno di Sardegna e gli altri territori divennero l’Italia unita, capitale Torino. Dopo tre anni fu proclamata capitale Firenze e, con la fine del potere temporale dei papi nel 1870, vi fu l’annessione anche di quei territori e la capitale italiana divenne Roma. Risalgono ad un secolo fa le annessioni di parti del Trentino e della Venezia Giulia. Per un periodo di questi 160 anni, quello disgraziato della seconda guerra mondiale dal 10 settembre 1943 all’11 febbraio 1944, fu capitale Brindisi, città da cui il re Umberto lasciò il Paese per l’esilio.

Prima dell’unificazione proclamata dal re,  per un solo giorno il 14 maggio 1860 la prima vera capitale d’Italia fu Salemi con Giuseppe Garibaldi dittatore in nome del re Vittorio Emanuele II, quindi Cagliari in quanto capitale del regno di Sardegna per i successivi dieci mesi.

Dopo Brindisi fu, voluta dagli alleati, capitale provvisoria Salerno, dall’11 febbraio al 15 luglio 1944.

Dal 1946 l’Italia è repubblica.

 

 

 

 

 

 


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