Non è una questione di difesa della casta di privilegiati, chiariamolo dall’inizio. Quali privilegiati, oltretutto.
Non è un privilegio di casta ma da alcuni fattori non trascurabili: 1) si tratta di una multa inflitta ad un giornalista “forestiero” che ha varcato – con l’auto – il limite della ztl del centro storico per motivi professionali, nell’ambito di un lavoro la cui connotazione pubblica è chiara a tutti; 2) un giornalista, oltretutto, televisivo che viaggia con l’indispensabile bagaglio tecnico (telecamera, microfoni, aste, cavalletto, cuffie e perfino la boccetta del disinfettante per sanificare l’attrezzatura); 3) era a Martina Franca per assistere al rilascio di dichiarazioni del presidente di una istituzione culturale di primaria importanza. Il comandante della polizia locale fu messo al corrente, in quei momenti, della situazione. Ne è testimone oculare l’intervistato oltre ad un vigilante che, capito il contesto, pochi minuti prima aveva provato a contattare il comando di polizia locale. Contatto senza esito.
Eppure anche stavolta è riuscito il frittatone diplomatico e invece di favorire il lavoro di chi, attraverso il suo lavoro, fa conoscere una città (e nel caso specifico il suo patrimonio culturale) gli si fa la multa. Quasi cento euro.
Questo perché, se l’assessore si pone almeno il problema di uno strumento giuridico da trovare (ma è ora di trovarlo) il megaapparato politico-amministrativo-burocratico non è in grado di regolamentare gli accessi di chi si trova, nella zona a traffico limitato, per lavoro. Non dà neanche il permesso per l’auto del sindaco, incredibile. Il sindaco che va lì non in gita ma a lavorare.
Eppure basterebbe copiare quelli bravi, o anche meno bravi, per vedere come fanno: pass annuali, taluni biennali.
Ma a Martina Franca si riempiono la bocca con un’app, parkforfun (mapparlacomemagni piuttosto) che uno dovrebbe consultare anche se in condizioni di non potere perdere un secondo che sia uno di tempo, dati i ritmi spesso frenetici del lavoro prossimi all’ubiquità. Esattamente la condizione di quel giornalista quella mattina dello scorso novembre.
Non sono capaci di disporre un tesserino che valga per una durata adeguata. Non tanto per i giornalisti indigeni che possono tranquillamente muoversi a piedi quanto per chi ha necessità risiedendo altrove.
Il giornalista multato pagherà il verbale, la città di Martina Franca con il suo rigorismo a due velocità ne paga un danno di immagine. L’efficienza incapace (oddio, efficienza). L’efficienza incapace. Incapace di capire bisogni, quando un’amministrazione pubblica si basa sull’attenzione ai bisogni. Anche quelli di chi non può essere multato per lavorare.
A puro titolo di insegnamento per chi occupa quei posti di responsabilità, qualche link per imparare come si fa. Leggere, per imparare.
https://www.comune.milano.it/servizi/pass-per-la-sosta-gratuita-non-residenziale
https://www.padovanet.it/informazione/contrassegno-zona-traffico-limitato-ztl-tutte-le-tipologie
https://www.comune.arezzo.it/giornalisti-tv
Nel frattempo
Ma che cazzo di servizio sarebbe ? Vuoi parcheggiare ? PAGA STO PARCHEGGIO . se stai lavorando ti fanno il rimborso . Sono altre le storie che fanno brutta pubblicità a Martina . Vergognati
Allora, qua se c’è uno che deve vergognarsi è lei per la sua volgarità e per non farsi neanche identificare. Si vergogni. (agostino quero)