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Calcio: la legapro è spaccata in due Votazione sulla governance: perfetta parità, i dissidenti vanno via. Lumezzane e Foggia astenute, Ascoli non ammesso, Barletta cambia voto

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La legapro è nel caos. Quella che raggruppa, nel girone C, quattro pugliesi ha visto celebrare un’assemblea in cui si è sancita la spaccatura in due, proprio a metà. E i dissidenti, ovvero metà lega, hanno pure abbandonato l’assemblea. In discussione c’era la governance della lega, con il presidente Mario Macalli sempre più nella bufera e tuttavia, come testimonia il voto odierno, ancora sostenuto da decine di società. Al momento del voto, non ammesso l’Ascoli perché la società è nata da meno di un anno (chissà che effetti avrebbe avuto quel voto) e astenute le società del Lumezzane e del Foggia. Risultato: parità di voti, pro e contro. Poi, alla fine, è spuntata fuori anche un’indiscrezione: il Barletta aveva votato a favore della sospensione dei lavori, poi ha fatto un repentino dietrofront, giustificandolo con un problema nel comprendere il meccanismo del voto. Peraltro si parla di sette società che, opposte all’attuale “governo” della lege, all’ultimo momento abbiano deciso di cambiare il voto.


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