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Assegnati i premi In/Architecture 2020 Puglia e Basilicata Per il Tacco d'Italia su 101 progetti presentati hanno vinto in 10; quattro i lucani

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Il covid non ferma neanche l’architettura. Si sono svolte online quest’anno le assegnazioni dei Premi In/Architecture 2020 Puglia e Basilicata. Nel 1962 ci fu la prima edizione, guidata da Giulio Argan, lo storico dell’arte che sottolineava una caratteristica importante:

“Anche i premi che sono destinati agli edifici, premino non solo l’architetto ideatore, ma anche il committente e il costruttore”.

Un aspetto su cui si è soffermato anche Giuseppe Fragasso, Presidente di Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edili)  Bari, quando nella presentazione della cerimonia 2020 ha dichiarato: “In/Architecture può essere il collante fra il mondo delle imprese e quello delle istituzioni”.

Tanti professionisti in quest’edizione hanno presentato le loro opere, soprattutto dalla Puglia, che ancora una volta dimostra il suo impegno verso l’architettura, basti pensare a quanto la regione investa in questa disciplina con numerose iniziative per gli studenti.

Sono stati ben dieci i progetti pugliesi che hanno vinto, tutti all’insegna della sostenibilità ambientale: Edificio residenziale Omodeo 57; Torre Cappa; Villa Camilla; il Riccio; la riqualificazione del waterfront sul lungomare Esercito Italiano; Casa CS; Borgo Canonica e infine il Restauro a recupero funzionale del Teatro comunale di Putignano.

Le opere hanno saputo ben sposare la riqualificazione di spazi preesistenti con la ricerca di un’architettura all’avanguardia e rispettosa del territorio. I progetti vincitori sono di varia natura, dalla riqualificazione di spazi comuni all’abitazione privata, strutture aperte, come “il Riccio”, una bibliocabina per la condivisione di libri all’aperto; alla Villa Camilla, una bellissima villa immersa in un paesaggio rurale e incontaminato.

“In linea con quest’ottica di architettura sostenibile – afferma l’arredatrice Simona Cavallaro per Utileincasa – gli spazi andranno arredati ed  attrezzati con la stessa visione, attraverso una dettagliata scelta di elementi che possano garantire rigenerabilità e rispetto dell’ambiente. Gli elettrodomestici di classe energetica elevate, anche di fronte a un costo maggiore, permettono un risparmio prolungato nel tempo. Così come scegliere un legno ecosostenibile, testato, privo di sostanze tossiche, permette di abbattere i costi nel tempo”.

Il mondo sta cambiando ormai. L’avvento di Greta Thunberg alla guida dei Fridays for Future e la recente pandemia hanno insegnato agli italiani che investire sul green è una scelta vincente. Le persone scelgono soluzioni che coniughino risparmio energetico, buon gusto e sostenibilità perché hanno capito che devono investire su un futuro collettivo, non solo su un risparmio immediato che è solamente apparente.

Secondo una recente indagine di Altroconsumo gli italiani si stanno dimostrando sempre più attenti alle spese ecosostenibili: il 76% riconosce il valore degli elettrodomestici di classe energetica elevata e adotta comportamenti virtuosi. Non solo dunque è necessaria una rigenerazione urbana che modifichi lo spazio a livello di strutture e aree destinate all’uso antropico, attraverso servizi, infrastrutture, in maniera più armonica con la natura, ma è determinante anche come abitiamo il nostro spazio privato, e quanta attenzione facciamo a scelte ecosostenibili all’interno di esso. L’Italia sta andando progressivamente verso uno sguardo più consapevole e l’edizione 2020 di In/Architecture l’ha dimostrato.


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