Ci ha scritto, alle otto e mezza della sera di Pasqua, una lettrice di Martina Franca:
Salve e buona Pasqua per chi l’ha potuta vivere.
Le è accaduto questo, secondo il suo racconto:
Oggi non ho potuto pranzare perché ho finito il gas nella bombola.
Sostiene di avere effettuato varie telefonate a vigili urbani e protezione civile e in serata si è risolto il problema:
sotto forzatura ho avuto la possibilità di far venire mio padre accompagnato dalla protezione civile per portarmi una piccola bombola. Premetto che è un mese che io e mio marito non vediamo la nostra famiglia per tutelarli e tutelarci. Mia suocera è vedova e vive sola. Non è giusto che dopo un mese di sacrifici ho messo a rischio la vita di mio padre perché oltre a un passaggio non abbiamo avuto aiuti né un pasto caldo. Abbiamo arrangiato con un po’ di pane poco fresco e il sugo che stavo preparando ormai tiepido.
La protezione civile non si sarebbe certamente tirata indietro alla richiesta di cibo oltre che della bombola, peraltro in serata ha avuto luogo un intervento del coordinamento di associazioni del volontariato non appena pubblicato questo articolo.