Alcuni dettagli che contornano meglio la vicenda: il parroco tarantino è stato rimosso il giorno di venerdì santo dall’arcivescovo Filippo Santoro (foto) secono quanto riferisce la curia. Inoltre, l’arcivescovo è intervenuto in quanto responsabile della parrocchia e non del sacerdote Antonio Calvieri che, secondo le gerarchie ecclesiastiche, si riferisce all’ordine generale di appartenenza. Inoltre, alla curia arcivescovile tarantina non risultano episodi ulteriori, degli incontri omosessuali, a parte quello con il trentaduenne veneto Andrea Bardon che ha denunciato l’accaduto. Di seguito in formato pdf il comunicato diffuso dalla curia arcivescovile di Taranto:
nota_curia_taranto_6 aprile 2015
Occorre ribadire che una vicenda di omosessualità riguarda la sfera dei comportamenti personali di ognuno e, se non offensiva nei confronti degli altri, è del tutto normale. Il contesto che ne ha creato particolarità, fino ad arrivare alla rimozione del prete e alla diffusione di quella che è divenuta una notizia, riguarda l’atteggiamento che ha la chiesa riguardo ai preti: è imposta loro la castità. In relazione ai fedeli poi, la chiesa che indica gli atteggiamenti sessuali da tenere, non può ammettere che si verifichino casi come quello in questione. Da un punto di vista laico, peraltro, il prete era ed è libero di fare quello che voleva o che vuole, in quanto uomo, purché non sia offensivo o dannoso per gli altri o che non violi la legge dello Stato: questa è l’opinione che si ha qui.
“Una vicenda di omosessualità” che coinvolge i preti “è del tutto normale”???
Non credo proprio.
“O non sapete che gli ingiusti non erediteranno il regno di Dio? Non illudetevi: né immorali, né idolàtri, né adùlteri, né EFFEMINATI, né SODOMITI, né ladri, né avari, né ubriaconi, né maldicenti, né rapaci erediteranno il regno di Dio”. (1 Corinti :9-10)
“Per questo Dio li ha abbandonati a passioni infami; le loro donne hanno cambiato i rapporti naturali in rapporti contro natura. Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento”. (Romai 1:26-27)