Di seguito un comunicato diffuso da Fismo Confesercenti Puglia:
I saldi si confermano tra gli eventi promozionali più attesi dai consumatori. Per le vendite di fine stagione estive, che partono oggi, già 6 consumatori su 10 hanno pianificato un acquisto per un giro d’affari stimabile intorno ai 3,5 miliardi di euro. Un dato rilevante, raggiunto nonostante 6,5 milioni abbiano già comprato in anticipo, approfittando di offerte e presaldi fuori dalle regole. Una risposta di pubblico conferma come il richiamo dello sconto stagionale continui a esercitare un’attrattiva concreta, anche (e forse soprattutto) in un contesto in cui i consumi restano prudenti.
Chi partecipa. Il 62% ha già deciso di approfittare dei saldi estivi 2025. La percentuale cresce tra le donne (67%) e tra chi vive al Sud (70%). Un ulteriore 32% si riserva di decidere in base alla qualità delle offerte: una fetta non trascurabile che conferma come la leva promozionale sia decisiva, ma non automatica. Pochissimi dichiarano apertamente che non faranno acquisti (3%), mentre un altro 3% è ancora indeciso. Circa un quarto di chi è interessato ad acquistare lo farà nel weekend di partenza dei saldi, sabato 5 e domenica 6 luglio.
Il budget. Tra chi ha pianificato un acquisto per i saldi estivi 2025, il budget medio previsto è di circa 218 euro a persona. La fascia di spesa più comune è però quella attorno ai 100 euro, scelta da un intervistato su quattro. Ma non manca chi punta più in alto: il 16% prevede di spendere 200 euro, mentre una minoranza (circa il 7%) arriva o supera i 300 euro. I giovani (18–34 anni) mostrano una maggiore prudenza, con una media di 178 euro, contro i 234 euro degli over 35. Sul piano territoriale, si spende di più al Centro (241 euro) e meno nelle regioni del Sud e delle Isole (196 euro) confermando le differenze geografiche nella propensione al consumo.
Cosa si compra. Sono le calzature le regine dei saldi estivi 2025: oltre la metà dei consumatori che hanno già deciso cosa acquistare (53%) metterà ai piedi scarpe nuove. Sandali, sneakers, zeppe o mocassini: con l’arrivo del caldo, è evidente che si parte dal basso per rinnovare il guardaroba. Subito dopo, nella lista dei desideri, compaiono t-shirt, top e bluse (50%), seguiti da pantaloni, gonne e maglieria leggera (entrambi al 38%). Anche abiti (37%) e intimo (31%) mantengono una quota rilevante, mentre costumi da bagno e accessori da spiaggia (28%) segnalano una voglia di vacanze che inizia a farsi sentire. L’abbigliamento sportivo (27%) resta stabile, a conferma di un’attenzione che si è consolidata negli ultimi anni. Scendendo nella classifica, si trovano capi più “tecnici” e meno stagionali: camicie (25%), pigiami (13%) e giacche (9%). In media, chi pensa di approfittare dei saldi progetta di acquistare quasi quattro prodotti (3,76 a persona), a testimoniare che si punta su pochi pezzi ma scelti con cura.
Dove si compra. Per gli acquisti dei saldi estivi 2025, la maggior parte dei consumatori prevede un comportamento… multicanale: sei su dieci (61%, ma tra i giovani è il 69%), infatti, acquisteranno sia online sia in negozio fisico. Quest’ultimo, però, resta centrale: circa un terzo (32%) di chi vuole comprare prevede di affidarsi esclusivamente ai punti vendita tradizionali, mentre solo il 7% sceglierà di fare shopping solo online. Il negozio continua, del resto, ad essere percepito come il canale più affidabile per veridicità degli sconti, sicurezza e convenienza degli acquisti, con un voto medio assegnato dai consumatori di 7,1 (contro i 6,9 del web e il 6,8 delle grandi catene). Un risultato significativo, vista l’attenzione dei consumatori: il 70% degli intervistati sostiene di verificare sempre il prezzo pieno su cui è applicato lo sconto del prodotto in saldo.
La proposta dei negozi. La fiducia dei consumatori nei negozi conferma anche il ruolo di questi ultimi nel guidare le scelte di stile, proponendo mode e tendenze che vanno oltre il semplice sconto. A guidare l’offerta dei negozianti per l’estate 2025 sono soprattutto i toni naturali – marrone, sabbia, beige, kaki – scelti dal 40,4% dei negozianti, il doppio rispetto ai pastello (22,2%). Il bianco ottico tiene, mentre fluo e colori accesi – con l’eccezione del rosso – restano marginali. Tra i capi donna, è il pantalone largo a svettare – proposto dal 45,5% delle vetrine -, seguito a distanza da maxi-dress e mini-abiti. Si punta silhouette fluide, confortevoli e adatte a tutte le età. Il cotone leggero domina nei tessuti (47,3%), seguito dalla viscosa (24,2%) e da un timido ma crescente interesse per materiali sostenibili. Sul fronte uomo, la camicia in lino è il capo più proposto (29,3%), seguita da t-shirt oversize e polo. Tra i pantaloni, vincono nettamente i bermuda al ginocchio (51,5%). Calzature e accessori confermano l’equilibrio tra funzionalità e stile: sneakers chiare in testa (44,9%), seguite da sandali flat e – per i giovani – il ritorno del mocassino. Tra le borse da donna, trionfano le mini bag. Aumenta la richiesta di taglie oltre la 48, cresce la domanda di capi inclusivi, torna l’interesse per il vintage e per marchi meno noti ma con buona qualità.
“I saldi restano un momento fondamentale sia per i consumatori sia per le imprese del dettaglio moda – spiega Benny Campobasso, presidente Fismo Confesercenti’. ‘E’ un’occasione di acquisto consapevole e conveniente da un lato, ed una leva importante per il commercio dall’altro. Ma servono correttivi: vanno fermati i pre-saldi irregolari che minano la leale concorrenza, e va rivista la data di avvio, oggi troppo vicina all’inizio dell’estate e quindi poco funzionale per molti operatori‘.