rendimentogold

basilepiccolo

inPrimis per prenotazioni parrucchiere


Domani il Taranto pride Ottava edizione

Locandina Taranto Pride 2025

Di seguito un comunicato diffuso dagli organizzatori:

Torna il “Taranto Pride”, la manifestazione organizzata dalla Rete Taranto Pride che, giunta all’ottava edizione, si terrà sabato 5 luglio con il raduno, a partire dalle ore 17.30, presso il Monumento ai Marinai, al Corso Due Mari angolo Lungomare Vittorio Emanuele III. (info e adesioni al +39 3888746670).

Di lì lungo il Borgo umbertino si snoderà il corteo del Taranto Pride, che non vuole essere solo parata, ma un percorso partecipato e diffuso di educazione, attivazione, condivisione e cultura.

I partecipanti al Taranto Pride 2025 attraverseranno così il Lungomare Vittorio Emanuele III, Piazza Ebalia, Via Oberdan, Via Nitti e Via Di Palma per giungere in Piazza Maria Immacolata dove è prevista l’azione teatrale “Lettere d’amore al tempo della guerra” a cura di TeatroVoCantando.

Corteo del Taranto PrideIn seguito il corteo riprenderà il percorso lungo Via D’Aquino raggiungendo Piazza della Vittoria, dove Alice Bello proporrà il monologo “Anima felice” di Valentina Zappatore; di qui i partecipanti percorreranno Via Matteotti, Corso Due Mari e, dopo aver attraversato il Ponte Girevole, arriveranno – alle ore 20.15 circa – in Piazza Municipio.

Di qui raggiungeranno Piazzetta Delliponti in Città vecchia, dove è previsto il momento conclusivo del Taranto Pride 2025 che, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole essere una giornata di lotta, testimonianza e celebrazione.

È prevista la presenza di (in ordine alfabetico) Lateysha, Eleonora Magnifico, Alessia Nobile, Valentina Petrillo, Valentina Petrini, Cristina Prenestina, insieme con suo marito Erik Ingvert, e Soy Shanigua.

Interverranno i rappresentanti delle associazioni aderenti, nonché le tre persone portavoce del Taranto Pride 2025: Maria Grazia Bellacicco, Domenico Marinelli e Lucia Pulpo. Chiunque può proporre un proprio intervento scrivendo una mail a taranto@arcigay.it.

La locandina è stata realizzata da Erik Conso, il grafico di Taranto Pride Net dal dicembre del 2022. Il pride è organizzato dalla Rete Taranto Pride con il contributo dell’Associazione culturale Hermes Academy, del Comitato Provinciale ArciGay Taranto e di B-LINK.

Annunciando la manifestazione Luigi Pignatelli, Presidente dell’Associazione Culturale Hermes Academy e di Arcigay Taranto, ha voluto condividere una sua riflessione sulle esternazioni del Generale Vannacci: «In guerra ci mandiamo quelli del gay pride».

Quando ho letto le dichiarazioni di Vannacci – “In guerra ci mandiamo quelli del gay pride” – ho sentito un gelo attraversarmi la schiena. Non per paura. Non per sorpresa. Ma per rabbia e stanchezza. Sì, stanchezza. Perché ogni volta che un personaggio pubblico apre bocca con leggerezza e disprezzo, non parla solo a nome suo: semina odio, legittima violenza, normalizza l’idea che esistano cittadini di serie A e cittadini da sacrificare.

Chi siamo noi, quelli del gay pride, secondo Vannacci? Siamo carne da cannone? Siamo esuberi della società, buoni solo a far numero sotto le bombe? Perché i nostri corpi, le nostre storie, i nostri amori dovrebbero valere meno? Perché chi manifesta orgoglio per la propria identità dovrebbe essere consideratə un peso, un problema, un bersaglio?

Io ho sfilato in tanti Pride. Ho visto madri abbracciare figli e figlie che finalmente si sentivano liberз. Ho visto anzianз piangere perché per la prima volta si sentivano al sicuro. Ho visto giovani scambiarsi un bacio senza temere la polizia, senza tremare al passaggio di uno sguardo ostile. Ho visto famiglie arcobaleno, persone in carrozzina, migranti, sopravvissutз alla violenza, tuttз con un sorriso, un cartello, un cuore che batte.

Quei cuori valgono quanto ogni altro. Quei corpi meritano rispetto, non disprezzo.

Le parole possono alzare muri o costruire ponti. E quando chi indossa un’uniforme, chi si erge a “difensore della patria”, usa la parola per umiliare, deridere, separare, sta scegliendo di alzare muri. Sta scegliendo di dividere, non di proteggere.

L’altra sera Nichi Vendola, presentando la sua silloge poetica Sacro Queer, rifletteva sulla genesi di alcune parole. Uniforme «perché ci vogliono uniformare», divisa «perché ci vogliono dividere».

Io non voglio essere né uniforme né divisə. Voglio essere liberə. Voglio essere diversə. Voglio vivere in un Paese in cui chi guida non punta il dito, ma tende la mano. Un Paese il Pride non è bersaglio, ma testimonianza. Un Paese in cui la guerra non è mai un’opzione, per nessunə.

Chi oggi mi manderebbe al fronte solo per chi amo, domani m’impiccherebbe per lo stesso motivo. Ma io continuerò a gridare: noi esistiamo, resistiamo, amiamo. E nessuna guerra potrà mai cancellarci”.


eventi a napoli




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *