
Come si racconta una città ferita a più riprese?
Gli studenti del corso di cine-operatore dell’Istituto Cabrini, hanno scelto un luogo simbolico, un binario, il numero 1, della Stazione Ferroviaria di Taranto e lo hanno fatto diventare un punto di snodo per destini che possono cambiare. Un messaggio alla città che amano molto così come amano il cinema.
Cinema e città, dunque, in una dimensione tutta tarantina che questa volta importa a Taranto, sulla base di una sceneggiatura pensata dai ragazzi, regia e attori di fama nazionale.
Delusioni, incontri mancanti, trame e desideri che grazie ai finanziamenti del Piano Nazionale Cinema per la scuola promosso da MIUR e MIBAC (progetto CineTa – Visioni fuori luogo”) sono diventati un vero e proprio cortometraggio.
Sono stata circondata dagli alunni di questa scuola – ammette Valentina Corti, attrice di famose serie TV nazionali come “don Matteo” e “Un medico in famiglia” e protagonista del corto Binario 1 – e ho incontrato tanta passione ma anche tanta professionalità.

Il cortometraggio mette insieme tre personaggi, un unico binario, tra passato, presente e futuro.
In scena oltre i protagonisti Milù, Flavio e altri va la Taranto dei due mari, di una vivace identità culturale che si esprime anche attraverso le espressioni vernacolari, quella dei simboli, dal Castello al Ponte girevole, smitizzati e resi quotidianità, la città dei ragazzi che si impegnano, studiano e sognano incontri che sappiano ancora farli emozionare. Esattamente come è accaduto ai 20 studenti del Cabrini impegnati in questo progetto.

Hanno al momento già annunciato la loro presenza il direttore dell’Apulia Film Commission, Antonio Parente e il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.







