La notte del dopo-Cardiff non è stata solo amara, per i tifosi juventini. È stata anche di condivisione del dolore, con tutti gli altri, per l’ennesima steage terroristica (Londra, sette morti almeno e una cinquantina di feriti: foto home page, fonte la rete) ed è stata di enorme preoccupazione per l’accaduto a Torino. Fra i trentamila di piazza San Carlo, anche (non pochi, c’è da supporre) pugliesi. Un padre di Martina Franca racconta, “io la mia finale di Champions League l’ho vinta stanotte” e spiega perché, raccontando anche delle lacrime davanti alla tv. Michele, suo figlio, e Carlo, figlio di amici di famiglia, erano in piazza, a Torino, per il maxischermo. Piazza in cui si è scatenato il parapiglia, per un allarme bomba infondato. Il bilancio ufficiale del fuggi fuggi e della calca è di 1527 feriti, con un bimbo di quattro anni che è in gravi condizioni. Una altro ferito grave e poi una donna, è stato diffuso in tarda mattinata, è in condizioni gravissime, schiacviata dalla folla in fuga. Michele, e Carlo, e naturalmente tanti altri, illesi. Ma sotto choc, e con la necessità, raccontata ai padri, di andarsi perfino a lavare, a riposare come fossero reduci. Lo erano, non da una guerra: da un happening sportivo.