Antonio Giovinazzi è partito sedicesimo, è arrivato dodicesimo. Il giorno (dal punto di vista sportivo) storico di Martina Franca in formula 1 di automobilismo è vissuto sull’ottima prova del 22enne che solo all’ultimo momento aveva saputo di dover correre il gran premio di Melbourne, per l’infortunio di Wehrlein. Dunque, su Sauber, è toccato ad Antonio Giovinazzi. Il via dall’ottava fila e il giovane pugliese ha migliorato molto la posizione, non solo dunque completando il gran premio (anche se doppiato di due giri dal vincitore). Di più era difficile, se non impossibile, chiedere.
Il gran premio non è stato un granché divertente: a metà gara c’era già la certezza che solo Ferrari, Mercedes e Red Bull avrebbero potuto chiudere a pieni giri (alla fine, su Williams, ce l’ha fatta anche il sesto classificato Felipe Massa a non farsi doppiare). Questo testimonia i notevolissimi distacchi rispetto a tutte le altre.
Nella parte centrale della gara, Vettel ha accumulato vantaggio nei confronti di Hamilton, fino ad arrivare alla vittoria dopo i 57 giri del gran premio. La Ferrari torna al successo dopo un anno e mezzo (gran premio di Singapore, 20 settembre 2015).
Per i tifosi italiani un grande risveglio, con la Ferrari al primo posto e con un pilota italiano di nuovo in formula 1 dopo cinque anni (prima di Giovinazzi era stata la volta di Giancarlo Fisichella). Per i tifosi pugliesi e, in particolare, di Martina Franca, un risveglio ancora più grande.
