Eurospin

rendimentogold

basilepiccolo

Eclisse

Ti rifiuti?


Taranto: bimba di due anni e una diagnosi di autismo, da mesi l’attesa di una “urgente” visita Padre esasperato

taranto porticciolo molo santeligio

“A dicembre andammo alla neuropsichiatra infantile di Taranto per informarci del perché nostra figlia ancora a due anni non parlasse. Ci dissero che poteva essere autismo, facemmo un paio di sedute conoscitive con alcune terapiste e fecero una diagnosi scritta a mano il 26 febbraio con l’attesa di fare una diagnosi più approfondita presso il Cat di Mottola. La seconda diagnosi redatta al computer è sempre la valutazione del 26 febbraio ma scritta al pc il 3 giugno. Chiamando il Cat di Mottola ci ripetevano che la struttura era chiusa ed adibita a struttura Covid e allora ci mettemmo l’anima in pace. Quando poi a maggio la struttura era di nuovo tornata ad essere funzionale ci dissero che ancora mancavano i permessi per tornare a fare le visite e la nostra visita era urgente perché la bambina è piccola ed ha bisogno di una diagnosi per poter lavorare con una terapia specifica. Ma a tutt’oggi, chiamando una volta al mese la risposta è sempre la stessa: vi chiameranno, vi chiameranno e vi chiameranno.”

Questa è la testimonianza di un uomo di Taranto. Che delle situazioni organizzative del servizio, delle scelte di spesa ecc. non può tenere conto. Ha urgenza di una visita per sua figlia. Urgenza. Il servizio sanitario pubblico deve garantire questo servizio.

“Se l’autismo viene preso in tempo si possono fare interventi per migliorare il comportamento e di conseguenza la vita dei bambini ma naturalmente bisogna prenderli precocemente, non bisogna attendere che compiano 6/7 anni” sostiene l’uomo che aggiunge: “come me ci sono tanti genitori in attesa di ricevere la chiamata”.




Articoli correlati

1 Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *