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Taranto, sit-in a Roma annullato dai genitori: l’europarlamentare punta l’indice sulla Regione Puglia Elena Gentile: "non per spirito polemico" descrive "i fatti così come sono" ed evidenzia quelle che ritiene responsabilità, "si ponga al più presto rimedio per la dignità della politica"

elena gentile

Elena Gentile, deputata al parlamento europeo (eletta nella lista Pd) e prima, assessore alla Sanità della Puglia, interviene sulla vicenda di Taranto:

«Ho appena letto la lettera aperta di una associazione di genitori tarantini al Presidente del Consiglio dei Ministri, per annunciare la rinuncia al sit-in di sabato prossimo a Roma, per la quale era stata annunciata anche la presenza “solidale” del Presidente della Regione Puglia il quale, come si sa, è anche il titolare della delega alle politiche sanitarie, essendosene assunta la piena responsabilità.

Parole durissime, straboccanti di rabbia, persino irriguardose, quelle di quei genitori. Tali da segnare con tutta evidenza una situazione di esasperazione della quale il sistema politico, quindi anch’io, non può non farsi carico. Non per alimentare ulteriormente la polemica ma, al contrario, per raccontare le cose così come sono e ricondurre la questione sui binari della chiarezza e, per quella via, proporre possibili soluzioni.

Cominciamo con l’emendamento tanto vituperato e discusso. Cosa diceva esattamente? Che la richiesta dei 50 milioni aggiuntivi, in deroga al d.m. 70/2015, era finalizzata “all’assunzione e stabilizzazione di personale del Servizio Sanitario Nazionale, per l’acquisto di materiale di consumo, attrezzature e attività diagnostiche di primo e secondo livello”.

A prescindere dalle eventuali responsabilità, quindi, e dalle garanzie di recupero della situazione da parte dello stesso Presidente del Consiglio, anche se l’emendamento fosse stato giudicato ammissibile ed approvato, sarebbe servito non ai bambini di Taranto ma ad affrontare problemi altri da quelli della oncologia pediatrica. Senza, peraltro, tenere conto che quei problemi sarebbero stati affrontati ancora una volta in termini di precarietà temporale e non a livello strutturale.

Quanto ai bambini, lo dico senza polemica ma con spirito costruttivo, la Regione Puglia non ha ancora approvato il Piano ospedaliero e quello operativo. E ad oggi, non sappiamo ancora se ci sarà il reparto di onco ematologia pediatrica, e come verranno implementati gli ospedali.

Nessuno, almeno io no, conosce i motivi di tanto ritardo nell’assunzione del piano operativo. Invece, sarebbe assolutamente necessario che si procedesse al più presto, rinunciando alla incomprensibile richiesta di posticiparne la conclusione addirittura al 2018.

Quel piano, in verità, era stato adottato con la delibera di Giunta Regionale n° 265 dell’8 marzo 2016 ma – da notizie provenienti dagli ambienti interessati – la Commissione Regionale Sanità ne ha successivamente, e giustamente, decretato la bocciatura perché in quel piano non era previsto neanche un posto letto di oncologia pediatrica. Mi chiedo perché a tutt’oggi non si è ancora posto rimedio.

Questi i fatti, quelle descritte le inadempienze e i ritardi. Si ponga rimedio al più presto. Ne hanno urgente bisogno i tarantini, i pugliesi tutti e… la dignità della politica».

 

elena gentile

 

 

 




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