Lunedì sera, di corsa, all’ospedale. La dodicenne stava male e il ricovero di tutta fretta, stando ai familiari della ragazzina, si era reso necessario per un’appendicite acuta. Da operare, dunque. Dove? Qui parte la denuncia di quello che viene visto come un servizio non ineccepibile: ci hanno detto Bari o Foggia, dice uno zio. Ci siamo chiesti, continua il parente, se fosse necessario per un’appendicite, che è l’emblema delle operazioni semplici, fare più di duecento chilometri.
Dopo un po’di tempo e un po’di lamentele, ecco spuntare fuori un posto all’ospedale “Giannuzzi” di Manduria, per l’operazione. Comunque, quasi sessanta chilometri di distanza. Per un’appendicite, in una città che ha l’ospedale. Che lo teniamo a fare, chiede lo zio di quella ragazzina. La quale, a metà settimana, dopo la semplice operazione, è stata dimessa dal “Giannuzzi” ed è tornata a casa.
Dal servizio sanitario pubblico saranno bene accette, se non doverose, delle giustificazioni riguardo all’accaduto.
