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Sanità, “un dolore vedere quella della Murgia retrocedere” Zullo: chiude ortopedia e pazienti vanno in Basilicata a curarsi

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Di seguito un comunicato diffuso da Ignazio Zullo, consigliere regionale della Puglia:

Riflessione del presidente del gruppo regionale Direzione Italia/Noi con l’Italia, Ignazio Zullo

Da Direttore Sanitario e Direttore del Distretto di Altamura-Gravina-Poggiorsini-Santeramo dell’allora ASL BA/3 ho conosciuto in quel territorio un tessuto politico, sindacale e professionale molto vivace e fervente pronto a stimolare e ad avanzare critiche feroci quando, pur nei processi di razionalizzazione inevitabili in sanità, si convertiva o si chiudeva o si spostava anche un semplice servizio. E di strada insieme ne abbiamo fatta: assistenza riabilitativa domiciliare e integrazione scolastica ai disabili, Assistenza Domiciliare Integrata, potenziamento degli ambulatori distrettuali, del dipartimento di prevenzione, del dipartimento delle dipendenze patologiche, del dipartimento di salute mentale e dei Consultori Familiari, rinnovo delle attrezzature negli ospedali, ecografi, TAC, RMN, nuovo pronto soccorso nell’ospedale Umberto I, avvio dell’endoscopia digestiva, clinicizzazione della nefrologia fino ad arrivare al completamento dell’Ospedale della Murgia. Il tutto con immancabile attenzione alle dotazioni organiche e alla formazione del personale, alle relazioni sindacali con il personale dipendente e con i medici di base e alla tenuta di rapporti corretti con gli accreditati e con i fornitori tutti pagati regolarmente in sessanta giorni. Nemmeno uno scandalo e i conti in ordine nonostante una quota capitaria bassissima erogata dalla Regione.

Oggi, quel territorio ha perso tanto e tante conquiste degli anni 1995-2005 si sono disperse silenziosamente. E’ un dolore vedere collettività ferventi e vivaci come quelle di Altamura, Gravina, Poggiorsini, Santeramo quasi assuefatte, incapaci di reazione politica, sindacale e professionale.

Sicuramente farò torto ad alcuni che pure han dato tanto e che mi sfuggirà di nominare ma mi chiedo è mai possibile che la capacità di lotta di quel territorio è finita con i compianti Perinei e Divella, con Pierino Pepe e Michele Ventricelli, con Piglionica, con i Sindaci Dimauro, Plotino, Popolizio, Barbi, Zeverino o con i sindacalisti Lospalluto, Ciccimarra o con alcuni professionisti come Giorgio, Patella, Agea, Pagliarulo, Cotugno e tanti altri che non ti facevano respirare per come ti pungolavano e ti muovevano critiche a difesa di un patrimonio di professionalità e di eccellenza?

Non basta oggi che a lottare contro questo scempio siano singoli politici o sindacalisti o professionisti. Le prese di posizione dei singoli, oggi Damascelli, domani Zullo, dopodomani Conca per fermarmi ai consiglieri regionali non sono sufficienti nè efficaci. Serve una reazione collettiva, trasversale ai partiti e alle appartenenze, capace di rivendicare orgogliosamente il ruolo dell’Ospedale della Murgia che, con tutti i servizi territoriali e con l’ausilio degli accreditati, deve assicurare assistenza facendo filtro alla migrazione sanitaria nella vicina Matera. E piuttosto che pagare in termini di mobilità sanitaria passiva alla Basilicata, è doveroso investire sulla sanità della Murgia con il suo ospedale.

Si chiude l’ortopedia per mancanza di personale e si ingrassa la Basilicata. Cosa inaudita ma nell’era Emiliano c’è da attendersi anche questo. E’ tempo che qualcuno suoni la carica di una protesta collettiva civile e democratica contro questo modo di amministrare il servizio sanitario in Puglia.




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