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Decreto Ilva, il parere degli esperti dov’è? Una delle caratteristiche del ricorso presentato dalla Regione Puglia Un'impugnativa presentata al Tar di Lecce, in cui si evidenziano le disattenzioni nei confronti dei territori e delle loro istanze. I dubbi anche sul decreto di aggiudicazione

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Una sostanziale mancanza di ascolto dei territori. Un andare avanti snobbando tutte le osservazioni. Nonché, quanto previsto dalle norme. Questa, buona parte delle motivazioni alla base del ricorso presentato al Tar di Lecce dalla Regione Puglia, avverso il decreto Ilva riguardo al piano ambientale.

Ricorso che sta provocando autentici scossoni, perfino, alla trattativa con gli indiani di Arcelor Mittal, almeno questa è la prospettiva avanzata dal ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, mentre i sindacati Fim-Cisl e Uilm-Uil danno dell’irresponsabile al presidente della Regione Puglia, e con lui al sindaco di Taranto, per i ricorsi (perché ne presenta uno pure l’amministrazione cittadina ionica).

Dunque, il ricorso al Tar, esteso dai legali Anna Bucci e Rossana Lanza, è fatto di resoconto di quelle che sono state le disattenzioni nei confronti dei territori. Poi, nell’ambito delle quaranta cartelle di cui è composta l’impugnativa, arriva quello che può essere considerato un argomento-chiave, e anche un po’misterioso, della vicenda del decreto: come hanno potuto, nello stesso giorno, dare un parere gli esperti, i tecnici del ministero dello Sviluppo economico e quelli del ministero dell’Ambiente, poi il giorno dopo il provvedimento del Consiglio dei ministri e il giorno ancora successivo, quello del presidente? E come mai, di questo parere degli esperti, non c’è traccia in Gazzetta ufficiale (quale allegato del decreto) né sul sito del ministero dello Sviluppo economico né sulla piattaforma del ministero dell’Ambiente? Quindi, ad oggi, non si sa cosa abbiano detto, questi esperti, né si sa nulla su eventuali adeguamenti suggeriti e, nell’eventualità, se tali adeguamenti siano stati attuati. Ciò è scritto, in sostanza, dai ricorrenti. Analogamente, vengono avanzati dubbi riguardo al decreto di aggiudicazione dell’Ilva.
Più di una volta, in quel ricorso, compaiono valutazioni esplicite (o che portino a percepire) su un decreto con elementi all’insegna della frettolosità o per aggiustare alla bell’e meglio adempimenti disattesi da tempo. Non un vero piano ambientale, non comunque nel rispetto delle istanze del territorio.

È il tema delle contestazioni mosse a quel decreto, per quella che si preannuncia come una considerevole battaglia legale, in aggiunta a tutte le altre che caratterizzano la presenza dell’Ilva.

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