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Adriatico e Ionio: plancton a rischio per le ricerche delle compagnie petrolifere, “il ministero le fermi” E per il tracciato sottomarino del gasdotto Tap spunta come ostacolo la flora tutelata: posidonia

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La posidonia ferma il gasdotto? Secondo la Regione Puglia, tale flora marina che è turelata, non può essere messa a rischio dall’opera del consorzio Tap.
Di seguito il comunicato di H2O Abruzzo:
Uno studio scientifico appena pubblicato dalla prestigiosa rivista Nature Ecology & Evolution evidenzia un grave impatto dell’airgun sullo zooplancton, gli organismi (soprattutto Crostacei) che sostengono la salute e la produttività degli ecosistemi marini.

L’airgun è la tecnica usata dai petrolieri in mare per cercare idrocarburi nel sottosuolo; prevede delle continue ripetizioni su lunghi tragitti di “esplosioni” di area compressa che provocano un fortissimo rumore nell’acqua che viene usato nella sismica per comprendere cosa può esserci nel sottosuolo marino.

Finora i danni erano stati accertati sopratttutto sui mammiferi marini.

Ora la ricerca, “Widely used marine seismic survey air gun operations negatively impact zooplankton” (può essere letta integralmente qui http://www.nature.com/articles/s41559-017-0195), evidenzia effetti seri sullo zooplancton fino a 1,2 km di distanza sui due lati del percorso tracciato dalle navi che effettuano l’airgun, con forte impatto sull’abbondanza dello zooplancton. Praticamente al passaggio dell’airgun si formare un “buco” di zooplancton, con aumento della mortalità degli organismi.

Le conclusioni dello studio sono inequivocabili: “Given the extensive spatial scale for serious impacts on plankton observed here, combined with the repeat and sustained nature of many seismic surveys in a comparatively small spatial area, it is highly probable that significant depletion or modification of plankton community structure is occurring on the scale of 3D seismic surveys undertaken. The significance and implications of potential large-scale modification of plankton community structure and abundance due to seismic survey operations has enormous ramifications for larval recruitment processes, all higher order predators and ocean health in general. There is an urgent need to conduct further study to mitigate, model and understand potential impacts on plankton and the marine environment, and to prioritize development and testing of alternative seismic sources.”
Il Ministro dell’Ambiente Galletti in questi tre anni ha inopinatamente dato parere favorevole alla Valutazione di Impatto Ambientale a oltre 10 progetti di ricerca petrolifera con l’airgun che coprono praticamente tutto l’Adriatico e buona parte dello Ionio ignorando gli appelli provenienti da regioni, comuni, associazioni, comitati e tanti cittadini.

Cosa ha da dire ora?

Come Forum H2O chiediamo di sospendere immediatamente qualsiasi attività di ricerca di idrocarburi con l’uso di airgun applicando per i progetti già valutati quanto previsto dal comma 1bis dell’Art.28 del testo unico dell’Ambiente che così recita: “In particolare, qualora dalle attività di cui al comma 1 risultino impatti negativi ulteriori e diversi, ovvero di entità significativamente superiore, rispetto a quelli previsti e valutati nel provvedimento di valutazione dell’impatto ambientale, l’autorità competente, acquisite informazioni e valutati i pareri resi può modificare il provvedimento ed apporvi condizioni ulteriori rispetto a quelle di cui al comma 5 dell’articolo 26. Qualora dall’esecuzione dei lavori ovvero dall’esercizio dell’attività possano derivare gravi ripercussioni negative, non preventivamente valutate, sulla salute pubblica e sull’ambiente, l’autorità competente può ordinare la sospensione dei lavori o delle attività autorizzate, nelle more delle determinazioni correttive da adottare.”

Per gli altri progetti in corso di valutazione presso il Ministero si deve esprimere immediatamente parere sfavorevole.

Le due mappe relative ad altrettanti permessi rilasciati (proponente Spectrum Geo), servono per comprendere l’entità del potenziale impatto di quanto autorizzato dal Ministro. A questi due procedimenti si aggiungono altri permessi già concessi, in parte sulle stesse aree. Praticamente tutto l’Adriatico è interessato così come molte aree dello Ionio.




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