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Statte: arrestato pregiudicato. Accusa: minacce armate alla dottoressa della guardia medica Stando alla denuncia, pretendeva antidolorifici: al diniego, l'aggressione. Smi: "non possiamo aspettare che ci scappi il morto". Appello a ministri e governatori di Puglia e Sicilia

violenza

L’arma era un giocattolo, probabilmente. La dottoressa della guardia medica, peraltro, ha denunciato l’aggressione subita, con minacce anche, da parte dell’uomo la scorsa notte. Voleva potenti antidolorifici, gli sono stati rifiutati. Dopo l’aggressione (stando al racconto del medico) è andato via. È srato rintracciato dai carabinieri e arrestato, a Statte.
Di seguito un comunicato diffuso da Smi, sindacato medici italiani:
Dopo l’ennesima aggressione a una guardia medica a STATTE, Taranto, forte la denuncia di Pina Onotri del Sindacato Medici Italiani, che fa appello ai ministri Lorenzin e Minniti: “Non possiamo aspettare che ci scappi il morto, sarebbe gravissimo rimanere inerti di fronte a questa situazione. Serve un tavolo urgente, una vertenza nazionale per la messa in sicurezza, in tutta Italia, dei medici che operano nel SSN, in particolare in quei servizi più volte colpiti da questi fenomeni: 118, Guardia Medica, Pronto Soccorso, Sert”.

“Sicilia e Puglia in particolare – aggiunge la segretario Smi – sono due regioni teatro, in questi ultimi mesi, di violenze ai medici, ma poco, o nulla, si è fatto per scongiurare il dilagare dell’impunità che porta a considerare gli ambulatori come ‘terre di nessuno’ e i professionisti del SSN come vittime sacrificali di ogni abuso. Ora basta! Lo diciamo anche ai governatori Emiliano e Crocetta: ci sentiamo abbandonati dalle istituzioni. Intervenite con urgenza”.

Infine, Pina Onotri, mostra “solidarietà e vicinanza” con la collega, “vittima di una violenza inaccettabile”. “Lo Smi – sottolinea – non lascerà mai soli i medici minacciati o aggrediti”




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