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Puglia, valorizzare seimila ettari di tratturi Presentato il quadro di assetto

regione puglia

Di Nino Sangerardi:

Regione e Comuni pugliesi uniti per la concreta valorizzazione di una rete tratturale estesa circa seimila ettari. “Condividiamo l’obiettivo strategico di trasformare il lavoro di studio e di pianificazione egregiamente svolto finora in opere e interventi concreti che favoriscano mobilità lenta, sentieristica e rete ecologica”, ha detto l’assessore regionale al Bilancio, Raffaele Piemontese, nel corso dell’incontro con i sindaci pugliesi in cui è stato illustrato il Quadro di Assetto dei Tratturi. Presenti sindaci, assessori e tecnici di 35 Comuni pugliesi, dal più grande, Bari, al più piccolo, Celle di San Vito, passando per Altamura, Andria, Anzano di Puglia, Barletta, Binetto, Bovino, Canosa di Puglia, Castellaneta, Corato, Cassano Murge, Cerignola, Foggia, Grottaglie, Laterza, Lucera, Motta Montecorvino, Noci, Ordona, Pietramontecorvino, Poggiorsini, Rignano Garganico, Rocchetta Sant’Antonio, Ruvo di Puglia, San Giovanni Rotondo, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Santeramo in Colle, Stornarella, Torremaggiore, Trinitapoli, Troia, Vieste e Zapponeta.
Il lavoro di ricerca, studio documentale, confronto, analisi e valutazione, sviluppato in seno alla Sezione demanio e patrimonio della Regione Puglia, con il supporto di un Comitato scientifico composto da rappresentanti del Politecnico di Bari, dell’Università degli Studi di Foggia, della Provincia di Foggia, della Soprintendenza per i Beni Archivistici, della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici e di quella per i Beni Archeologici, oltre al supporto tecnico di InnovaPuglia, è stato lungo e complesso.
Il Quadro di assetto tratturi interessa 4.100 ettari di territorio pugliese, ma, considerando, dalle mappe agli atti degli uffici, la superfice occupata dai tratturi trasferiti alla Regione nel 1977, se ne è dedotto che la consistenza tratturale attuale di proprietà regionale può accettabilmente essere quantificata con un valore compreso tra i 5.597,19 e i 6.447,23 ettari.
Come ha spiegato il dirigente della Sezione demanio e patrimonio, Giovanni Vitofrancesco, “questo costituisce il primo step del complesso processo che terminerà con i Piani Locali di valorizzazione che i Comuni, singoli o associati, dovranno predisporre”.
Un processo che passa per la scadenza del prossimo 28 novembre, entro cui i Comuni possono formulare osservazioni e proposte integrative per l’adozione del Quadro di Assetto da parte della Giunta regionale, chiamata a pronunciarsi sulle proposte e osservazioni pervenute.Dunque una Conferenza di servizi che acquisisca i pareri vincolanti della Soprintendenza per i beni archeologici e paesaggistici, e per la definitiva approvazione del “Quadro di Assetto” da parte della Giunta regionale, previa acquisizione del parere della Commissione consiliare competente.
È stata la Prorettore del Politecnico di Bari, Loredana Ficarelli, a illustrare il metodo analitico per la redazione del Quadro di Assetto, sfociato in una nuova classificazione dei tratturi con un potenziale di valorizzazione, tratturi da trasferire gratuitamente agli Enti Locali interessati per soddisfare esigenze di carattere pubblico e tratturi da alienare ai privati interessati in quanto irrimediabilmente compromessi.
“Siamo entrati nel vivo di una grande operazione – ha concluso Piemontese – che ci impegna tutti a concentrare, in aggiunta alla quota dei proventi delle vendite trasferita direttamente nelle casse comunali, risorse nazionali come quelle destinate alle Vie Francigene, Fondi strutturali e d’investimento europei e fondi del bilancio regionale”.




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