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Taranto: i lavoratori licenziati da Isolaverde tornano all’attacco della Provincia Raffronto fra i risultati dell'ente e il mancato pagamento da oltre un anno degli stipendi ai dipendenti della società a totale capitale pubblico

protesta isolaverde striscione

Di seguito il comunicato diffuso da lavoratori Isolaverde:

Gli ex dipendenti della società Taranto Isolaverde Spa in liquidazione hanno appreso dalla stampa locale e dallo stesso Presidente della Provincia facente funzioni, Gianni Azzaro, che l’ente ha chiuso il bilancio 2015 in attivo per circa € 1.000.000,00. Inoltre, per effetto delle autocertificazioni relative al controllo degli impianti termici della provincia tarantina pervenute al protocollo dell’ente, è stato accantonato un tesoretto di circa € 700.000,00.
Nel congratularci con i solerti amministratori e con i tecnici che li hanno validamente supportati  nel raggiungimento di questa performance che ha dello strabiliante nel panorama nazionale, vogliamo ancora una volta evidenziare a quale prezzo è stato possibile raggiungere questo magnifico risultato.
Gli ex dipendenti della società, che ricordiamo è a totale capitale pubblico, da aprile non ricevono alcuno stipendio, se si esclude una mancetta di € 500,00 consegnata il 24 dicembre. Gli effetti collaterali si possono facilmente immaginare. Mutui e prestiti non pagati, con la conseguente iscrizione al CRIF; bollette inevase seguite dall’interruzione delle forniture di gas ed energia elettrica; tasse non pagate di cui a breve Equitalia chiederà conto. E poi pignoramenti, famiglie distrutte, figli che non possono continuare gli studi, rinunce inenarrabili e debiti anche solo per nutrirsi e che hanno spinto molti a chiedere disperatamente aiuto persino agli strozzini.
A questi lavoratori già così provati, non sarà risparmiata neanche l’ultima beffa. Per effetto di discutibili scelte operate dagli amministratori della società e di promesse non mantenute fatte in primis dal Presidente Tamburrano, attualmente impegnato nella campagna elettorale a consigliere nel comune di Massafra, la maggior parte dei lavoratori, oltre ad aver perso il posto di lavoro, si vedrà negare la Naspi dall’Inps, il vecchio sussidio di disoccupazione.
Infine, le scelte scellerate di chi ha deciso che Taranto Isolaverde SpA in liquidazione dovesse chiudere ha prodotto e produrrà un incredibile mole di contenziosi che avrà costi elevatissimi per la collettività, oltre che per i lavoratori coinvolti.
E adesso proviamo a descrivere come queste scelte si riverberano sulla vita dei cittadini. Strade disseminate di buche che sembra di essere in un teatro di guerra; cigli stradali dove l’erba cresce ad altezza d’uomo mettendo a rischio le nostre vite e quelle dei nostri figli per mancanza di visibilità; levatacce alle cinque del mattino per potersi guadagnare un certificato presso i Centri per l’Impiego, dove un manipolo di impiegati esausti non riesce a far fronte all’enorme carico di lavoro; scuole a manutenzione zero dove, ad esempio, il rischio di distacco di intonaci è reale e quotidiano o magari i bagni sono in pessime condizioni; sedi universitarie alle quali di colpo è mancato il personale che si occupava di uscierato o piccoli interventi di manutenzione; azzeramento totale dei controlli sulle autocertificazioni relative agli impianti termici e, cosa ancor più grave, sugli stessi impianti, con gravissimi rischi a danno di tutti i cittadini.
Si dice che chi amministra un ente pubblico dovrebbero usare nell’espletamento delle proprie funzioni la diligenza del buon padre di famiglia. Ma noi chiediamo: quale padre di famiglia affama, umilia e distrugge il futuro dei propri figli con l’unico scopo di arricchirsi sulla loro pelle? Sarebbe bastato utilizzare quel 1.700.000,00 euro per far uscire la società dalla liquidazione e far rientrare tutto il personale al lavoro per evitare tutto quello che si è verificato, ma “vuolsi così colà dove si puote ciò che si vuole e più non dimandare”.
Non vi sembra che messa così la chiusura in attivo del bilancio 2015 della Provincia di Taranto ha più l’odore dello sterco che il sapore di una vittoria? …e pensate che la maggior parte dei consiglieri provinciali siedono anche in COMUNE …. BE FATE VOI …. TRAETENE LE CONCLUSIONI.

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