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“Fuocoammare” non ha vinto il premio Oscar. Ce la fanno Gregorini e Bertolazzi per il trucco di “Suicide squad” Statuetta per il documentario O. J., preferito a quello di Gianfranco Rosi su migranti e Lampedusa. Miglior corto d'animazione: "Piper" dell'italo-canadese Alan Barillaro. Clamoroso errore sul palco all'annuncio del miglior film

fuocoammare

È già un successo, ha detto Gianfranco Rosi. Il suo docufilm “Fuocoammare” ha fatto conoscere al mondo il dramma dei migranti e la situazione di Lampedusa. Agli Oscar 2017, ottantanovesima edizione, gli è stato preferito “O. J.”, documentario sulla vicenda di O. J. Simpson. L’Italia porta a casa la statuetta per il miglior trucco, quello di “Suicide squad”, con Gregorini e Bertolazzi, e la statuetta per il miglior cortometraggio d’aninaziobe, “Piper” dell’italo-canadese Alan Barillaro.

Al momento dell’annuncio del miglior film, Warren Beatty ha aperto la busta e ha proclamato “La la land”. I produttori erano già saliti sul palco, statuetta in mano, quando è scoppiato il caos: la busta era quella sbagliata. Vero miglior film, “Moonlight”. Così la notte degli Oscar, quella che ha portato sei statuette a “La la land”, sarà ricordata per sempre: per quell’errore clamoroso.




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