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Regione Puglia: Michele Emiliano non esclude la chiusura di 25 ospedali Sabato manifestazione nazionale a Roma "Una sanità a pezzi-Regione che vai sanità che trovi", vi prenderanno parte anche medici di Brindisi

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Sette miliardi 100 milioni di euro nella ripartizione del fondo sanitario per le regioni. Alla Puglia va quella somma. Per Michele Emiliano, presidente della Regione Puglia, il combinato disposto fra la necessità di razionalizzare la spesa sanitaria (per non aumentare le tasse) e il nuovo orario di lavoro dei medici, è arrivato il momento di ipotizzare la chiusura di 25 ospedali pugliesi. Pochi soldi, pochi medici, bisogna rivedere l’organizzazione del servizio senza gravare ulteriormente sui cittadini, questo il ragionamento del governatore.

Di seguito un comunicato diffuso dai promotori dell’iniziativa:

I medici di Brindisi alla manifestazione di Roma del 28 novembre

“Una sanità a pezzi – Regione che vai sanità che trovi”: è questo lo slogan della grande manifestazione nazionale dei medici che scenderanno in piazza sabato 28 novembre a Roma.

Una mobilitazione a difesa del Sistema Sanitario Nazionale e di una sanità che garantisca “eguali diritti a tutti” a cui parteciperanno anche i medici e i dentisti dell’Ordine di Brindisi.

La manifestazione è prevista per sabato 28 novembre, a partire dalle 15, in piazza Santi Apostoli a Roma.

«Le vicende legate al terrorismo ci hanno turbato – afferma nel suo messaggio di mobilitazione Roberta Chersevani, presidente dei medici italiani – ma mai come oggi hanno ancora di più rinforzato il nostro impegno e la nostra determinazione nel continuare una battaglia di civiltà per il diritto di accesso alle cure, per il diritto di avere pari opportunità su tutto il territorio nazionale, per il diritto di preservare un servizio sanitario nazionale che è sempre più allo stremo nella sua risorsa fondamentale: i professionisti della salute. Questo è un impegno per la democrazia. I medici devono essere in prima fila per questa battaglia dei diritti ma esiste anche il versante dei doveri come la partecipazione e la responsabilità: partecipazione nel condividere con la professione il percorso che la federazione sta svolgendo; responsabilità nell’assumere come cittadino e come professionista un ruolo di mediazione e di corretta comunicazione nei confronti della popolazione. Ognuno di noi, nella quotidianità del proprio lavoro, può tentare di ricomporre il puzzle di un Paese che ha bisogno anche dei medici per tenere unito il suo tessuto sociale».




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