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Martina Franca: la manifestazione dello scorso fine settimana, “totale incapacità amministrativa” Laboratorio cittadino: elenco di carenze ritenute gravi, dalla sicurezza al decoro urbano con "i nostri palazzi a fare da sfondo a una becera sagra del würstel"

martina franca piazza degli arrosti

Di seguito un comunicato diffuso da Efrem Barnaba, presidente dell’associazione Laboratorio cittadino di Martina Franca:

Riguardo a quello che è accaduto a Martina per gli eventi di ” Santa Claus a Martina Franca “e “Perbacco che vicoli”, sentiamo l’obbligo di denunciare la totale incapacità amministrativa nel pianificare l’organizzazione degli eventi e nel controllare adeguatamente il loro svolgersi adottando i rimedi del caso. Martina è diventata oggetto di scherno e derisione nel Sud Italia a causa della completa assenza di una struttura organizzativa che gestisse gli eventi . Ancora in queste ore il web è intasato dai commenti impietosi delle migliaia di visitatori giunti nella nostra città nel week end. Come hanno tutti potuto vedere, sono enormi i problemi riscontrati. Il primo e più grave dei quali è quello della sicurezza. Come si può concentrare l’evento di maggior richiamo, cioè la visita alla casa di santa claus in un edificio di piccole dimensioni privo di uscite di emergenza, a cui si accede solo attraverso strade strettissime? Come si sarebbe potuta soccorrere una persona bloccata all’interno di un muro umano impenetrabile in strade del genere? Secondo serio problema, quello della viabilità. Tutta la città di Martina sembrava cinta d’assedio: sono state completamente intasate tutte le strade cittadine e tutte le arterie che collegano la città ai paesi limitrofi. I parcheggi erano del tutto insufficienti. Terzo problema, che non può essere sottovalutato: l’igiene pubblica. Non c’era nessun bagno chimico, generalmente presente in ogni manifestazione, anche in quelle di modeste dimensioni. I pochi cestini portarifiuti erano straripanti e buona parte delle nostre strade trasformate in discariche a cielo aperto. Tutti i bagni delle attività commerciali, nella zona interessata, hanno funto da bagno pubblico; molti visitatori, non trovando altra soluzione, sono stati costretti a fare i propri bisogni nelle villette o strade comunali. Quarto problema il decoro urbano. I nostri palazzi rococò del centro storico facevano da surreale sfondo ad una becera sagra del wurstel( copia grossolana di ciò che nelle settimane precedenti era stato organizzato a Noci e Conversano). Conclusione dell’evento, la casa di Babbo natale è stata chiusa improvvisamente e in anticipo, l’ Unicef sembra abbia chiesto di rimuovere il proprio logo e soprattutto la Digos è arrivata a palazzo ducale, non certo per una visita di cortesia. Di fronte alla figuraccia madornale si sono giustificati dicendo che l’afflusso non era quello previsto. Queste scuse non le accettiamo. Primo perchè le misure adottate non sarebbero state sufficienti neppure per accogliere poche migliaia di visitatori. Secondo perchè l’enorme campagna pubblicitaria, il sold out di tutte le strutture ricettive già prenotate con largo anticipo, l’annuncio del sindaco che invitava la cittadinanza a non prendere la macchina perchè si aspettava un importante flusso di visitatori dimostrano che si era ben previsto un afflusso massiccio. Quando l’amministrazione aveva assunto la decisione epocale di spostare la festa patronale al pergolo, adducendo, tra l’altro, motivi di sicurezza, viabilità, igiene urbana, credevamo che essa avesse stabilito un criterio definitivo e valevole per tutti. Ci chiediamo allora: alla luce di quanto successo, quale sia il parametro secondo il quale si decide se occupare tutto il centro cittadino per un evento?  Ma l’amministrazione tace. Dopo aver gridato al miracolo nelle prime ore della manifestazione ora rimane in un imbarazzante silenzio. Tutto questo ha arrecato un danno inestimabile all’immagine di Martina Franca. Chi nell’amministrazione comunale si assumerà la responsabilità di quanto accaduto? Questa associazione sta inoltrando una richiesta di accesso agli atti per accertare i fatti. Crediamo che in un paese normale la pubblica amministrazione si sentirebbe in dovere di scusarsi con i cittadini chiarendo l’accaduto e l’assessore al ramo si dimetterebbe.

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5 Comments

  1. Condivido in pieno quello che scrive il presidente di tale associazione (apprendo solo adesso l’esistenza di tale associazione non avendo mai avuto l’opportunità di leggere qualcosa sul suo conto nei vari notiziari on line e, quindi, ignorando del tutto le finalità che si propone di perseguire, oltre che la sede e i nominativi di alcuni dei suoi associati). Tuttavia, al presidente non sarà sfuggito che in questa nostra città si è dato da decenni scarso peso alle potenzialità del turismo tanto che circa dieci anni fa giunta si ritenne opportuno affidare tale delega ad un politico che non brillava certo per cultura (la sua attività principale non lo richiedeva) al quale è stato contestato dalla autorità giudiziaria un utilizzo non proprio nobile del centro storico. Comunque, sarebbe bene che si vietassero per sempre manifestazioni nel centro storico che prevedano l’arrosto per strada con tutta la puzza conseguente.

  2. Il silenzio più assordante è quello dell’assessore alla cultura “esterno” non eletto e voluto dal Sindaco per il rilancio dell’immagine della città. Risultato? Quello odierno. Reputazione conquistata in 50 anni mandata alle ortiche.

  3. Pienamente daccordo!! Ma questo sindaco non molla! Dopo aver messo a rischio la sicurezza dei cittadini all’inizio del 2015 sottovalutando l’allerta neve, dopo averla messa nuovamente a rischio stavolta x far guadagnare a qualke commerciante lui non molla!!! È davvero assurdo!

  4. L’opposizione non è compatta neanche quando si tratta di chiedere le dimissioni di qualcuno. Abbiamo Idealista che chiede a gran voce la testa dell’assessore alle attività produttive e al turismo mentre persone riconducibili a Fitto, dimenticando l’entusiasmo con cui avevano salutato la manifestazione di Rubino il loro leader locale e il loro consigliere regionale, se la prendono con l’assessore alla cultura. Parlano di reputazione conquistata in 50 anni dimenticando che 3 anni fa i cinema e il teatro a Martina stavano per chiudere, che la delega del settore era stata affidata ad uno al quale sono state mosse dall’autorità giudiziaria accuse molto pesanti per lo sfruttamento, in tutti i sensi, del centro storico. Nel mezzo ci sono stati consiglieri fatti decadere dal prefetto per fatti penali pesantissimi. Ma questo riguarda il passato. Per il presente vorrei invitare questi signori a perorare con i loro consiglieri provinciali eletti a Martina la causa dei ragazzi delle superiori che stanno al Pergolo ai quali a tutt’oggi non sono stati accesi i termosifoni perchè la provincia non provvede alla fornitura del gasolio. In passato si è gridato, giustamente, allo scandalo per l’incapacità dell’amministrazione comunale a gestire eventi straordinari. Qui stiamo parlando di ordinaria amministrazione (ogni anno dal 15 novembre fa freddo a Martina e dovrebbero essere accesi i termosifoni). Chi non concorda cominciasse a tenere spenti i termosifoni di casa per capire come si sta. Dove sono Pulito e Muschio che all’atto della nomina facevano a gara per chi portava più milioni di euro della provincia a Martina? Qui si tratta di poche decine di migliaia di euro. Auspico che tale testata dia il dovuto risalto a questa incresciosa situazione che interessa migliaia di nostri ragazzi e che segua il suo evolversi fino alla positiva conclusione.

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