È rimasta in carcere alcune settimane. La ventenne badante georgiana, accusata di avere rubato sessantamila euro ad un’anziana di Martina Franca malata di Alzheimer che assisteva, è tornata libera.
Il suo avvocato Donato Muschio Schiavone ha ottenuto la misura, concessa dal giudice per le indagini preliminari tarantino Giuseppe Tommasino, in virtù di una questione procedurale. La pubblica accusa è condotta dal pubblico ministero Mariano Buccoliero.
Anche una questione umana, nella vicenda: una evoluzione tragica, con il suicidio della mamma della ragazza, giorni fa. La madre, pure badante a Martina Franca, lanciatasi nel vuoto, dal balcone di casa.
E un’inchiesta per una vicenda dai contorni inquietanti: di quei soldi che secondo l’accusa erano stati rubati, la ventenne e il presunto complice, stando alle ipotesi accusatorie, ne hanno inviati 35mila in Georgia. Collegamenti con la mala di quel Paese.
E sullo sfondo della vicenda, un biglietto: quello lasciato, scritto nella sua lingua, dalla donna suicida. Cosa ci fosse scritto risulta tuttora secretato.
