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Lecce: cartella esattoriale da duemila euro per una multa di più di cinque anni prima, annullata Il giudice di pace condanna anche Equitalia e il Comune. Sportello dei diritti: "voler fare a tutti i costi cassa può essere un boomerang"

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Di seguito un comunicato diffuso da Giovanni D’Agata, presidente dello Sportello dei diritti:

Si era rivolta allo “Sportello dei Diritti” per una cartella esattoriale che indicava un credito di oltre duemila euro ed assai risalente nel tempo, non prima di essersi recata  presso il Comando Di Polizia Municipale di Lecce, per evidenziare che la pretesa non aveva più ragion d’essere in quanto, non solo non ricordava di aver mai ricevuto quei verbali indicati nell’atto impositivo di Equitalia ma che erano soprattutto ormai trascorsi più di cinque anni e che quindi poteva essere annullata con un semplice atto di autotutela. Per tutta risposta, la cittadina riceveva un secco ” faccia ricorso ” ed allora la stessa prontamente si recava presso la nostra associazione la quale predisponeva tramite l’avv. Francesco D’Agata, un ricorso dinanzi al GdP di Lecce il quale ha ritenuto fondata l’eccezione di prescrizione del credito di oltre duemila euro per verbali al Codice Della Strda notificati nel 2009 dallo stesso Comando di Polizia Municipale. Il GdP coordinatore dell’ufficio di Lecce nella persona dell’Avv. Anna Maria Aventaggiato, con la sentenza n° 293/15 depositata lo scorso 19 gennaio, ha evidenziato con puntuale motivazione che le multe elevate dai Vigili Urbani di Lecce erano state notificate oltre cinque anni prima rispetto alla cartella esattoriale e che pertanto, ” il diritto a riscuotere le somme portate dalla stessa si è prescritto ex art. 28 della L. 689/81 ” ed ha condannato al pagamento delle spese di lite sia Equitalia che il Comune di Lecce in solido tra loro che ha liquidato in € 200,00 oltre accessori di legge. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” già in passato si era fatto promotore di una legge che annullasse in automatico le cartelle esattoriali per crediti prescritti, onde evitare il continuo ricorso allo strumento giudiziario da parte dei cittadini perseguitati ed esasperati da richieste spesso infondate o non più dovute, come nel caso di specie, che rappresenta esemplarmente come l’ostinazione delle Pubbliche Amministrazioni di voler fare a tutti i costi cassa, può costituire un boomerang che ritorna dritto dritto in testa alle stesse ed in fin dei conti sempre sui cittadini.

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