Eurospin

rendimentogold

basilepiccolo

Inprimis la tua agenda digitale


Politecnico di Bari, progetto europeo per la mobilità elettrica NeMo

nemo.jpg 2

Di seguito un comunicato diffuso dal politecnico di Bari:

Il Politecnico di Bari, mediante il Laboratorio di Controlli Automatici (responsabile prof.ssa Maria Pia Fanti), ha un ruolo importante nel progetto europeo ‘NeMo – Hyper-Network for electroMobility” (http://nemo-emobility.eu/).

Lo scopo del progetto è costruire un hyper-network informatico, che colleghi tutti i diversi servizi ed utilizzatori dell’elettromobilità (come le stazioni di ricarica ed i loro operatori, i veicoli elettrici ed i loro proprietari, gli operatori di rete, le piattaforme di servizi, ecc.), rendendo l’accesso alle stazioni di ricarica in tutta Europa semplice per l’utente, con la possibilità di utilizzare all’estero il proprio smartphone, la carta di credito o di debito.

Il progetto prevede l’esecuzione di test transnazionali a lunga distanza in Europa, prima e dopo la distribuzione della NeMo Hyper-Network, per individuare le appropriate misure, valutare gli impatti ed i vantaggi di NeMo (ossia la facilità della pianificazione del viaggio, la facilità e la durata del tempo di ricarica, le conseguenze della ricerca di un’altra stazione di ricarica nel caso in cui la carica non sia possibile presso la stazione selezionata).

Il primo test-drive transnazionale di NeMo si è svolto dal 2 al 4 ottobre 2017, con l’obiettivo di esaminare l’interoperabilità delle stazioni di ricarica in diversi paesi e l’autonomia delle vetture in differenti condizioni di guida. Durante questo test sono state utilizzate due auto elettriche Renault ZOE, con due autisti ciascuna, tre dei quali non avevano precedenti esperienze nell’utilizzo di veicoli elettrici. Uno dei conducenti è stato Michele Roccotelli, un ricercatore del Laboratorio di Controlli Automatici, che sta collaborando alla ricerca in questo progetto innovativo, volto al futuro della mobilità elettrica.

Il viaggio. I due veicoli NeMo hanno utilizzato strade diverse da Torino a Barcellona, coprendo una distanza di oltre 950 km. Ciò è stato fatto perché a velocità più elevate la batteria dell’automobile si esaurisce più rapidamente, quindi ogni vettura ha seguito un itinerario diverso, alternando ogni giorno una “eco-route” usando strade nazionali e regionali ed un “percorso veloce” usando autostrade.

Ogni vettura ha caricato tra le 3 e le 5 volte al giorno le batterie sulla rotta da Torino a Grenoble (giorno 1), a Narbonne (il giorno 2) e a Barcellona (il giorno 3). I veicoli sono stati ricaricati solo alle stazioni di ricarica pubbliche e non durante le soste notturne.

I quattro conducenti NeMo sono stati forniti di un piano di rotta e di carte di ricarica roaming, come ad esempio le applicazioni Renault ZE Pass e ChargeMap.

Alcune stazioni di ricarica erano collegate a queste reti, mentre altre non lo erano. Inoltre, alcune applicazioni talvolta dovevano essere scaricate per l’autenticazione ed il pagamento, per ricaricare il veicolo.

I risultati. Dopo la fine del loro viaggio i quattro conducenti NeMo hanno evidenziato i seguenti problemi:

l’esperto del veicolo elettrico ha avuto meno problemi durante l’accesso e durante l’uso dei diversi tipi di stazioni di ricarica;

i viaggi a lunga distanza con i veicoli elettrici devono essere attentamente pianificati per garantire che le stazioni di ricarica siano note, inclusa la disponibilità di ricarica durante le soste notturne;

diverse stazioni di ricarica non sono collegate ad una rete di roaming ed hanno richiesto il download di un’applicazione per caricare il veicolo. In questi casi, i conducenti hanno avuto bisogno di uno smartphone con traffico dati o Wi-Fi e l’accesso al loro conto online per poter scaricare l’applicazione richiesta e ricaricare il veicolo;

per un viaggio a lunga distanza è necessario impiegare del tempo, con una maggiore pianificazione rispetto ad un’auto a benzina o diesel, in quanto sono necessarie fermate regolari fino a un’ora, a seconda del tipo di stazione di ricarica e della velocità di guida;

la prenotazione di una stazione di ricarica è stata impossibile: in generale i conducenti di NeMo hanno deciso di fermarsi in luoghi dove è stata disponibile una stazione di ricarica, anche se non necessaria la carica, come precauzione nel caso in cui la successiva stazione di ricarica non fosse stata disponibile o impossibile da utilizzare;

alcune differenze significative sono state notate nell’autenticazione: applicazioni, schede, ID, ecc., progettazione delle stazioni di ricarica e scelta dei tipi di connettore.

E’ stata identificata una variazione dei prezzi: alcune stazioni di ricarica erano gratuite, alcune indicavano immediatamente il prezzo e in altre, dove è stata utilizzata una carta di roaming, il prezzo è stato comunicato solo successivamente.

Nella maggior parte dei casi l’accesso non è stato un problema a causa del basso livello di utilizzo delle stazioni di ricarica, ma con un maggiore utilizzo di veicoli elettrici, questo potrebbe non essere del tutto vero. A tal fine, lunghe attese o deviazioni verso stazioni alternative saranno sempre più necessarie, a meno che l’infrastruttura non stia al passo con la domanda di utilizzo.

L’analisi finale è in corso e si valuteranno le problematiche incontrate con diversi tipi di stazione di ricarica, compresi i tempi necessari per avviare la carica (comprensione delle istruzioni, accesso al servizio, ecc.).

Nel 2019, è previsto un test più lungo per esaminare la NeMo Hyper-Network e valutare i miglioramenti effettivi dal suo utilizzo.




Articoli correlati

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *