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Walter Magnifico, il campione di San Severo difende l’allievo dai razzisti dopo una partita under 18 Al termine di Pesaro-Porto Sant'Elpidio di basket, un atleta nero chiamato "scimmia di merda" negli spogliatoi

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Pesaro-Porto Sant’Elpidio di basket maschile under 18. Vinta da chi giocava in trasferta. Al termine della partita, un atleta del Real Magnifico Pesaro definito “scimmia di merda”. Tecnico della società marchigiana, dopo esserne stato il giocatore simbolo (e anche della nazionale) uno dei più importanti cestisti italiani di sempre: Walter Magnifico, di San Severo, ora 57enne. In un’intervista ha raccontato il malessere per quell’offesa gravissima, il fatto che il ragazzo non volesse più giocare a basket e che non è tuttora facile fargli riprendere l’entusiasmo per lo sport. Ha denunciato la cosa, Magnifico, con la società avversaria che si è poi scusata (ma senza aver convinto molto l’ex cestista sanseverese). E ha citato in ricordo risalente al 2000,quando ci furono cori razzisti nei confronti di Carlton Myers perché secondo qualcuno, un nero non poteva essere italiano. Il presidente del Coni, Gianni Petrucci, fece fare allora a Myers il portabandiera dell Italia alle Olimpiadi di Sydney.

Osserva Magnifico: sono passati venti anni, quando andiamo avanti?

Tweet di Matteo Ricci, sindaco di Pesaro:

Stop al razzismo!! Bravo Walter Magnifico per la tua lezione di sport e di vita. Non è accettabile che tra ragazzini si insinuino i germi dell’intolleranza e del razzismo. I giovani sono il futuro di una società migliore.


in una prima pubblicazione di questo articolo abbiamo fatto riferimento ad avversari del giovane cestista, quali responsabili dell’affermazione razzista. Ciò senza la dovuta attività di verifica. Una grave mancanza deontologica di cui ci scusiamo con gli interessati e con i lettori.

La replica del Porto Sant’Elpidio basket qui:

Dopo la denuncia di Magnifico sul razzismo: “scimmia di merda”, non da noi puntualizza Porto Sant’Elpidio Il comunicato della società marchigiana in relazione all’accaduto nello spogliatoio al termine di una partita di basket giovanile




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