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Natuzzi: sottoscritto l’accordo di programma, riguarda gli stabilimenti di Matera, Santeramo in Colle e Laterza Emiliano e Capone: “Così rilanciamo la competitività dell’intero settore e salvaguardiamo l’occupazione”

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Di seguito un comunicato diffuso dalla Regione Puglia:

Innovazione, ricerca e impulso alle attività produttive di Natuzzi per rilanciare non solo le attività del gruppo ma l’intero distretto del mobile imbottito. Sono questi gli obiettivi dell’accordo sottoscritto oggi a Roma dai dirigenti delle Regioni Puglia e Basilicata, del Ministero dello Sviluppo economico e di Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa.
Si tratta dell’addendum all’Accordo di Programma dell’8 febbraio 2013, grazie al quale le parti sostengono il programma di investimenti della Natuzzi SpA che si realizzerà nei complessi industriali “Jesce1” e “La Martella” di Matera, “Jesce2” di Santeramo in Colle (Ba) e di Laterza (Ta).
Il progetto vale in tutto 49 milioni di euro di cui 37,269 milioni di Euro è il contributo pubblico tra Stato e Regioni.
“La sottoscrizione di questo accordo – ha detto il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano – per noi è importante non solo per Natuzzi, ma per quello che rappresenta per tutto il territorio in termini di competitività. L’auspicio e che grazie agli importanti investimenti del gruppo principale tutti i gli altri centri possano trarne benefici. Con questo accordo, inoltre, non solo consentiamo il rilancio industriale di Natuzzi ma salvaguardiamo i livelli occupazionali di oltre 1.800 lavoratori che saranno ricollocati”.
Per l’assessore allo Sviluppo economico Loredana Capone, che ha partecipato a Roma alla sottoscrizione dell’Accordo, “questo è l’ultimo atto dell’Accordo di programma stipulato a febbraio del 2013 dopo sei anni di stallo e per il quale mi sono fortemente battuta con la Regione Puglia, proprio perché l’Accordo punta al rilancio industriale di tutti i siti in crisi del distretto del mobile. Arriviamo al risultato di oggi grazie all’importante collaborazione interistituzionale, ma anche al supporto delle parti sociali, dei sindacati e di Confindustria che non hanno puntato tanto agli ammortizzatori sociali quanto al rilancio industriale dell’intero settore dell’arredo. Un programma non di poco conto perché si propone di intercettare il trend di ripresa riposizionando un comparto, quello del mobile, che si avvale in Puglia di maestranze di alto profilo e che nel primo semestre di quest’anno ha segnato un trend di crescita sui mercati esteri del 12,5%”.




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