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Vito Pagliarulo, di Crispiano, ricordato nella giornata della legalità Agente di scorta nella Sicilia di trent'anni fa, quella delle stragi mafiose

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Di seguito il comunicato:

Emozionante e commovente la giornata dedicata alle Vittime Invisibili della Mafia che si è celebrata a Crispiano presso la Masseria Amastuola, su iniziativa del consigliere regionale Renato Perrini. L’evento è stato dedicato a Vito Pagliarulo, originario di Crispiano, agente di scorta nella Sicilia degli anni 80/90. Molte le testimonianze di parenti, amici e di associazioni impegnate nella lotta alle mafie. Presenti anche il Prefetto di Taranto e rappresentanti delle Forze dell’Ordine. L’iniziativa è stata sostenuta dalla Commissione Regionale di Studio e di inchiesta sul fenomeno della criminalità organizzata in Puglia, tant’è che questa mattina a Crispiano era presente anche la presidente, Rosa Barone.

Vito Pagliarulo era un uomo di questa terra. Era è nato e cresciuto a Crispiano ed era entrato giovanissimo nell’Arma dei Carabinieri. Viene mandato in Sicilia, dove comincia di fatto la sua carriera, diventando agente di scorta, prima a Palermo e poi a Caltanissetta. A Palermo è stato agente di scorta dei magistrati Ayala, Caponnetto e Borsellino; a Caltanissetta invece è stato agente di scorta per i giudici Salvatore Cardinale, Giovan Battista Tona, e l’ultimo incarico per tre anni con il giudice Sergio Lari, al tempo procuratore capo a Caltanissetta. Vito è stato anche agente di scorta per i collaboratori di giustizia che arrivavano a Caltanissetta per le udienze per poi condurli in località segrete. Vito conduceva una vita particolarmente stressante, aveva come ogni carabiniere i suoi turni, ma in virtù del suo ruolo a volte usciva la mattina alle 7 e rientrava la sera alle 11. Era un uomo dinamico, non stava mai fermo, era solare, aveva una grande voglia di vita, amava scherzare, ed era un uomo forte, che sapeva perfettamente quanto della sua vita personale stava sacrificando per la specifica tipologia del suo lavoro. All’età di 46 anni un infarto colpisce Vito che arriva in ospedale già privo di sensi. Era il 15 maggio del 2011. Non aveva mai avuto avvisaglie Vito, mai una piccola aritmia, l’infarto è quindi improvviso e inaspettato.

“In tutta Italia ci sono uomini e donne che io chiamo vittime invisibili della mafia – ha detto Renato Perrini – Vito per me è una di queste persone. Era un uomo sano, non aveva mai avuto problemi cardiaci, mai, e non si risparmiava né con i compagni né con i magistrati, Ayala, Caponnetto, Borsellino, che seguiva. Essere un agente di scorta era per lui una missione. Purtroppo lo ha stroncato un infarto improvviso dovuto probabilmente allo stress accumulato. Vito sapeva di fare un mestiere pericoloso e rischioso, lo sapeva bene, ma non si è mai tirato indietro. Come istituzione pubblica abbiamo il dovere di raccontare la sua storia, e di lottare affinchè uomini come Vito non vengano dimenticati”.

Alla mamma e alla moglie di Vito Pagliarulo, il consigliere regionale Renato Perrini ha consegnato due targhe istituzionali della Regione Puglia.




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