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Anche un vino del Salento per la cena toscana degli Obama Apollonio, per Barack e Michelle, scelto dallo chef Massimo Bottura

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La cosa è di grande importanza perché di questa cena, in America, si parla molto. Menu compreso. Una grande vetrina, in un mercato di prima importanza mondiale, per i prodotti italiani. Fra cui, dunque, il vino salentino. Di seguito il comunicato:

Un vino Apollonio alla cena dello chef Massimo Bottura per i coniugi Obama in visita in Italia. Il vino – un Rosé 18 Fanali 2014 – è stato infatti inserito tra le dieci etichette di “The amazing Italian wine journey”, l’aperitivo “interattivo” che Filippo Bartolotta, esperto in organizzazione di viaggi ed esperienze legate al mondo del cibo e del vino, ha ideato per l’ex presidente Usa e la moglie Michelle, ospiti di una cena nella tenuta dell’ambasciatore John Phillips a Borgo Finocchieto, in provincia di Siena.

Partendo dai vigneti del Trento doc fino ad arrivare in Puglia e in Sicilia, i coniugi Obama sono stati introdotti da Bartolotta nello straordinario mondo del vino italiano, che ha emozionato non poco Barack e Michelle Obama, così interessati ad approfondire caratteristiche e differenze tra i vini in degustazione che l’evento è durato trenta minuti più del previsto.

I vini presenti alla degustazione erano Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2005, Apollonio Rosé 18 Fanali 2014, Oddero Barolo 1961, Col d’Orcia Brunello di Montalcino 1964, Caprai Sagrantino di Montefalco 25 anni 2010, Cecchi Coevo 2010: durante la cena firmata da Massimo Bottura, invece, sono stati serviti Gravner Ribolla 2008, Tasca d’Almerita Tascante Buonora 2016, Tenuta San Guido Sassicaia 2009, Castello di Ama Chianti Classico Riserva 2008.

Alcune delle annate in questione erano state scelte perché corrispondenti a date significative della vita dei coniugi Obama (i rispettivi anni di nascita, quello dell’assegnazione all’ex presidente del Premio Nobel per la pace).




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