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Martina Franca: il convegno del 25 aprile che sta provocando polemiche per il patrocinio del Comune Al centro della diatriba la manifestazione a favore della famiglia tradizionale e contro la teoria gender. Precisazione dell'amministrazione comunale, molte le critiche: a partire dallo scrittore Donato Carrisi

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Quelle di giornata sono le prese di posizione del Pd locale e dell’amministrazione comunale (che è sostenuta principalmente dal Pd). Una contro l’altra. Il partito democratico ritiene inopportuno che sia stato concesso il patrocinio, l’amministrazione locale evidenzia che negare preventivamente la possibilità di esprimersi, e proprio il 25 aprile, è la negazione di quanto si è voluto proprio trovando nel 25 aprile il momento più alto: la libertà da uno stato totalitario. Il convegno, in programma dopodomani, è balzato al centro dell’attenzione, non solo a Martina Franca: nel giorno della Liberazione, quello delle sei del pomeriggio, in aula consiliare del Comune di Martina Franca, non sarà un incontro sul settantunesimo anniversario della Resistenza (quello è in programma dopodomani mattina): no, si parlerà di famiglia. Presente un esperto in materia, che però si è apertamente schierato contro la teoria gender. Così, alcuni giorni fa, la sezione locale dell’associazione nazionale partigiani italiani, Anpi, ha chiesto l’annullamento del convegno “omofobo”, è stato definito. Dunque, non nel senso della libertà di tutti. A quella dell’Anpi, hanno fatto seguito le proteste dell’associazione Terra Terra che chiede “la libertà dall’ignoranza” ed è contro il convegno. Lo scrittore Donato Carrisi ha definito una porcata, quella che è stata combinata a Martina Franca, “la mia città”. E oggi, appunto, il partito che esprime il principale gruppo del consiglio comunale. Ma il convegno si farà. Patrocinato dal Comune.

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1 Comment

  1. la toppa messa dall’amministrazione comunale è peggio del buco, prima ha offeso i cittadini democratici concedendo la sala più rappresentativa della città a un gruppo dichiaratamente omofobo il giorno della Liberazione poi, davanti allo sdegno e alle critiche piovute da ogni fronte, anzichè provare a rimediare ( quanto meno revocando l’utilizzo dello stemma civico ai sodali dell’associazione “giuristi per la vita”) fa la lezioncina di valori costituzionali a tutti, come dire, se protestate è perchè non capite niente e non siete veri democratici.

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